Figlio (Potsdam 1770 - Berlino 1840) di Federico Guglielmo II e di Luisa d'Assia-Darmstadt. Dopo essersi distinto agli ordini del duca di Brunswick nella campagna del 1792 contro la Francia rivoluzionaria, successe al padre (1797). Conseguiti ragguardevoli accrescimenti territoriali alla dissoluzione dell'Impero (1803), cercò di mantenersi neutrale nella lotta tra Napoleone e l'Austria, ma spinto dall'opinione pubblica a seguire una politica antifrancese, dichiarò (1806) guerra alla Francia e fu costretto l'anno dopo alla pace di Tilsit, che gli costò la cessione di gran parte del suo regno. Nel periodo successivo, con il consiglio di K. A. Hardenberg e H. F. K. Stein, attese a riparare i danni della guerra e insieme diede attuazione a una vasta opera di riforma politico-amministrativa: abolì la servirtù della gleba (ott. 1807), riformò il governo e, in senso autonomistico, l'amministrazione cittadina (ott.-nov. 1808); nel 1810 fondò l'università di Berlino. Abbandonata l'alleanza francese (1813) e unitosi alla Russia col trattato di Kalisz, nel 1814 entrò a Parigi insieme agli Alleati. Durante la Restaurazione aderì alla Santa Alleanza, combatté i liberali e istituì (1839) la Chiesa evangelica di Prussia, con cui attuò l'unione dei calvinisti e dei luterani del regno, divenendone il capo.