Figlio minore (Haderslev 1609 - Copenaghen 1670) di re Cristiano IV e di Anna Caterina di Brandeburgo, fu destinato dal padre alla carriera ecclesiastica nella Germania settentr., allo scopo di rafforzarvi l'influenza danese. Vescovo di Verden (1623), arcivescovo di Brema (1634), perse tali principati in seguito all'esito della guerra contro la Svezia (1647). Morto nello stesso anno il fratello maggiore, divenne re alla morte del padre (1648). Tentò invano di ricuperare dalla Svezia le terre perdute verso la fine del regno del padre: le guerre condotte contro Carlo X di Svezia gli costarono ulteriori diminuzioni territoriali (paci di Tåstrup e di Roskilde, 1658), solo parzialmente annullate dalla pace di Copenaghen (1660). In politica interna rafforzò il potere reale e, con la cosiddetta "rivoluzione costituzionale", introdusse nel 1660 l'assolutismo, che ricevette poi nel 1665 il suo definitivo compimento nella Lex Regia.