ENRIQUES, Federigo
Matematico, storico e teorico della scienza, nato a Livorno il 5 gennaio 1871. Laureato in matematica nel 1891 a Pisa, fu nel 1892 studente di perfezionamento in Roma, e ivi entrò in stretti rapporti scientifici con G. Castelnuovo (v.), col quale ha più tardi collaborato in molte ricerche. Incaricato l'anno seguente dell'insegnamento della geometria proiettiva e descrittiva nell'università di Bologna, vi conseguì dopo tre anni la cattedra, dalla quale nel 1922 fu chiamato all'università di Roma, dove insegna geometria superiore. È socio nazionale dei Lincei e appartiene a molte altre accademie italiane e straniere.
Attraverso vent'anni di ricerche, iniziate nel 1892, egli ha elaborato la teoria generale degl'invarianti delle superficie algebriche (o funzioni algebriche di due variabili), risolvendo alcuni problemi fondamentali per la loro classificazione rispetto alle trasformazioni birazionali: v. G. Castelnuovo-F. Enriques, Grunde genschaften der alg. Flächen; Die alg. Flächen vom Geschichtspunkt der birationalen Transformation aus, in Encykl. der math. Wiss., III, 11, 1, Lipsia 1903-1915, e F. Enriques, Lezioni sulla teoria delle superficie algebriche, per cura di L. Campedelli (Padova 1931). I suoi tre volumi di Lezioni sulla teoria geometrica delle equazioni e delle funzioni algebriche, in collaborazione con O. Chisini, costituiscono la più vasta opera contemporanea d'insieme sulla geometria superiore, in cui sono ricostruiti argomenti classici ed esposti risultati completamente nuovi (p. es. sulle singolarità delle funzioni algebriche).
D'altra parte l'E. ha spiegato la sua attività di matematico nella critica dei principî, e se ne hanno come frutti la sistemazione rigorosa della geometria proiettiva nelle Lezioni di geometria proiettiva (1ª ed. Bologna 1898, 5ª ed. 1926; tradotte in ted. e fr.) e quattro volumi delle Questioni riguardanti le matematiche elementari (1ª ed. Bologna 1924-1927, tradotte parzialmente in ted., fr. e sp.). v. anche Prinzipien der Geometrie, in Encykl. der math. Wiss., III, 1, 1, Lipsia 1907-1910.
Dai principî della geometria e dell'aritmetica le indagini dell'E. si allargarono al problema generale dei principî della scienza e quindi alla teoria della conoscenza scientifica. I suoi Problemi della scienza (Bologna, 1ª ed. 1906, 2ª ed. 1927), tradotti in molte lingue, hanno preso posto, come contributo del pensiero italiano, accanto alle opere congeneri di E. Mach ed H. Poincaré, e, per quello che concerne i principî della meccanica, hanno impresso nuovi impulsi a quel movimento filosofico, che doveva sboccare nella teoria della relatività generale di A. Einstein. Altre opere filosofiche dell'E. sono Scienza e razionalismo (Bologna 1912) e Per la storia della logica (Bologna 1922: trad. fr. e ted.).
Infine le ricerche dell'E. sulla storia della scienza antica si trovano esposte nella Storia del pensiero scientifico, in collaborazione con G. Diaz de Santillana, I, Milano 1931. L'E. è uno dei fondatori e condirettore di Scientia e direttore del Periodico di matematiche.
Bibl.: Elenco delle pubblicazioni di F. E., per cura di S. Soldati, in Periodico di matematiche, XI, iv (1931), pp. 172-186.