Poeta e romanziere ungherese (n. Székesfehérváṛ 1907 - m. 1971). La sua lirica è caratterizzata da un forte realismo, da una grande sensibilità verso la natura e da varietà di forme (Kenyérszegés "Primo taglio", 1932; Barangoló "Vagabondando", 1937; A viharhoz "Alla tempesta", 1939; Elégia 1941; Galamb röptében "Colomba a volo", 1948; A fény virágai "I fiori della luce", 1956; Összegyüjtött versei "Poesie raccolte", 1959; Napvárók "Quelli che aspettano il sole", 1960); i suoi romanzi sono in parte autobiografici (Téli szivárvány "Arcobaleno d'inverno", 1942; Bűn és bocsánat "Peccato e perdono", 1957), e in parte storici (Hulló csillagok "Stelle cadenti", 1952; A tél fiai "I figli dell'inverno", 1953).