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FINLANDIA

di Elio MIGLIORINI - Florio GRADI - Angelo TAMBORRA - - Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
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FINLANDIA (XV, p. 400; App. I, p. 598; II, 1, p. 944)

Elio MIGLIORINI
Florio GRADI
Angelo TAMBORRA

In questi ultimi anni la F. ha goduto d'un clima piuttosto mite e rari sono diventati gli inverni durante i quali il golfo di Botnia gela, mentre erano frequenti nel medioevo. L'installazione in nuove sedi dei 420 mila profughi della Carelia, resa possibile dal lavoro tenace e dal regime di austerità del popolo finlandese, è stata ultimata nel 1949; ad essi sono stati attribuiti 237 mila ha di terreni coltivabili e 1.632.000 ha di foreste. La restituzione da parte dell'URSS della base di Porkkala (1955) ha reso più agevoli le comunicazioni tra Helsinki e Turku, dato che la ferrovia che collegava queste due città era sotto controllo sovietico. Ora la F. conta 4,4 milioni di ab. (1958) con un ritmo d'aumento abbastanza rilevante (incremento annuo 11,5 per mille). La popolazione è aumentata soprattutto nelle regioni di SO, che già erano le più popolate. Nelle città e nelle borgate di oltre 500 ab. vivono 1,8 milioni di ab., mentre 2,6 milioni dimorano in case sparse o in casali, dove spesso le condizioni di vita sono disagevoli. Pur tuttavia non si nota la tendenza a lasciare le campagne per le città che in modo attenuato. L'emigrazione per l'estero è vivace, dalle province di parlata svedese, verso la Svezia. Mentre il paese si estende tra 60° e 70° di lat. N, il punto centrale della popolazione si trova intorno al 62° di lat. N, il punto centrale della popolazione rurale è spostato leggermente più a N, quello della popolazione urbana sensibilmente più a S.

L'agricoltura è progredita mediante l'impiego di gran numero di trattori (circa 50 mila); in aumento è la coltura del grano di primavera e dell'orzo, in confronto all'avena e alla segala; in progresso pure la colza (estesa ora su 15 mila ha) e la barbabietola da zucchero (che trova condizioni favorevoli nella fascia tra Helsinki e Turku), mentre quella da foraggio si è estesa là dove l'allevamento bovino è più diffuso. Buoni profitti dà l'allevamento dei visoni. Alle miniere già note si sono aggiunte quelle di piombo di Orijärvi e i giacimenti di nickel di Leppävirta (Kuopio); recente è il ritrovamento di minerale di cobalto. Le foreste hanno accresciuto ancor più la loro importanza e la F. mantiene il primo posto tra gli esportatori di carta da giornale e di legno compensato. Le fabbriche si sono ingrandite e, dotate di impianti moderni, hanno visto aumentare d'un terzo la loro produzione. Un'industria nuova, ma assai promettente, è quella delle case prefabbricate di legno. Ma accanto a queste industrie tradizionali, che hanno una base nelle materie prime prodotte nel paese, si è andata sviluppando una serie di impianti (soprattutto metallurgici) per far fronte agli obblighi sanciti dal trattato di pace (1947) verso l'URSS: costruzioni di navi, di macchine, ecc. Nel 1952 essa ha ultimato di pagare i suoi debiti (che del resto l'URSS ha alquanto alleggeriti) e si è trovata nella necessità di ridimensionare l'industria (che dà sosteutamento al 29% della popolazione in luogo del 21% nel 1946), producendo soprattutto ciò che può trovare acquirenti nel paese (calzature, oggetti di gomma, cemento, concimi, ecc.) e negli stati vicini, come navi (la sua flotta è ora di 750.000 tonn), materiale elettrico, vetture, macchine per latterie e per la lavorazione del legno, ecc. La F. si avvantaggia del fatto che la manodopera non è troppo costosa e che (per quanto molte centrali siano andate perdute) può fruire d'una discreta quantità di energia idroelettrica (7 miliardi di kWh prodotti nel 1958, con tendenza all'aumento per le nuove centrali sul f. Oulu). Oltre al legno grezzo e lavorato, la F. manda all'estero macchine e altri prodotti delle sue industrie, ma è costretta a limitare le sue compere per mancanza di valuta; dai paesi occidentali acquista tessili, macchine, mezzi di trasporto, dall'URSS (e paesi satelliti) grano, petrolio, concimi, sale. La popolazione ha migliorato il tenore di vita e cerca avvicinarsi ai più evoluti paesi scandinavi.

Finanze. - Il notevole sforzo firianziario compiuto, prima, per liquidare gli impegni assunti in relazione al trattato di pace e, poi, per porre le basi della ripresa economica, ha pregiudicato l'equilibrio finanziario sia all'interno sia nei confronti dell'estero. E ciò anche perché l'opera di ricostruzione è avvenuta senza l'apporto dell'aiuto elargito dagli S.U.A. ad altri paesi.

Dal 1952 in poi, l'impulso inflazionistico è stato originato da una serie di surplus nella bilancia dei pagamenti per effetto di un aumento generale delle esportazioni (in particolare verso i paesi orientali) e delle favorevoli ragioni di scambio. Malgrado le misure restrittive adottate per sterilizzare l'eccesso di fondi liquidi, la spirale prezzi-salarî ha ripreso a salire, in presenza di un'accelerata attività d'investimento finanziata in congrua misura dalle banche, e di un cospicuo deficit nel bilancio statale. Nel 1956 e nel 1957, la posizione della bilancia dei pagamenti è risultata ancora deficitaria, sebbene all'inizio del 1957 fossero state introdotte limitazioni quantitative all'importazione. Per riequilibrare la situazione valutaria, aggravata da una sperequazione nella direzione dei traffici, attivi verso il blocco orientale e largamente passivi con i paesi occidentali, è stato infine necessario correggere i rapporti di cambio esistenti attraverso una nuova svalutazione del markkas (nel settembre 1957). Contemporaneamente, fu introdotta un'imposta sulle esportazioni, per cui gli operatori sono stati obbligati a cedere una determinata aliquota dei loro introiti valutarî da costituire in deposito infruttifero presso la banca centrale. I fondi in tal modo acquisiti sono stati destinati, in parte, al rimborso di prestiti statali e, in parte, al finanziamento di attività industriali. Nel 1958, il mutato clima congiunturale ha portato ad un generale allentamento delle restrizioni creditizie in precedenza adottate. L'imposta sulle esportazioni fu ridotta in quattro tempi, fino ad essere abolita (sett. 1958). La parità ufficiale è di 320 markkas per 1 doll. U.S.A. Dal 28 dicembre 1958 il markkas è stato reso liberamente convertibile per i non residenti. Il saggio di mercato è difeso dalle autorità monetarie entro i limiti di oscillazione consentiti, cioè dello 0,75 per cento in ambo i sensi attorno al cambio di parità.

Storia. - Le elezioni del 1° e 2 luglio 1948 avevano visto consolidarsi la situazione interna della F. con i 56 seggi guadagnati dal partito agrario di Urho Kekkonen, cui seguirono i 54 vinti dai socialdemocratici, i 38 seggi dei democratici popolari, controllati dai comunisti (che persero 11 seggi) e i 33 seggi della coalizione di destra. Al socialdemocratico K. A. Fagerholm toccò il compito di costituire il ministero (24 luglio). Questo indirizzo dell'elettorato finnico non influenzò in nulla i rapporti della F. con l'URSS, anzi contribuì a porli in un clima di maggiore chiarezza, consentendo alla F. di sottolineare in varî modi la propria indipendenza politica, primo fra tutti con la rielezione a presidente della repubblica di J. K. Paasikivi (15 febbraio 1950), che il 14 marzo diede l'incarico a U. Kekkonen ostile ai comunisti. Questo non impedì la conclusione di un ampio accordo commerciale con l'URSS (13 giugno 1950). Così, accanto ai legami di carattere internazionale, si rafforzavano anche i rapporti economici, poi estesisi anche ad altri paesi dell'Europa orientale. Grazie anche a questi accordi che sollecitarono la ripresa economica, il 19 settembre 1952 la F. riusciva a pagare l'ultima rata delle riparazioni dovute all'URSS, chiudendo così, con il pagamento di 570 milioni di dollari, la pesante contabilità della guerra. Anche questo fatto contribuì ad accrescere la posizione della F., che nel clima di "guerra fredda" giunto al suo acme fra il colpo di stato in Cecoslovacchia (febb. 1948) e la morte di Stalin (marzo 1953), evitò impegni con i paesi nordici (due dei quali legati alla NATO) e non si lasciò trascinare, d'altra parte, in una posizione di preclusione ostile alle Potenze occidentali. Tuttavia la pressione dei comunisti - che riuscivano a controllare solo intorno al 20% dell'elettorato - unita alle difficoltà economiche, ha determinato una notevole instabilità interna, rivelatasi soprattutto dal 1953-54 con frequenti crisi di governo. L'URSS nel rinnovare per 20 anni il trattato di amicizia e mutua assistenza del 6 aprile 1948, il 18 settembre 1955 restituiva alla Finlandia la base di Porkala, togliendo al paese un'umiliante servitù militare. Pochi giorni dopo, il 27 settembre 1955 la F. entrava a far parte del Consiglio nordico e veniva ammessa fra le Nazioni Unite nel dicembre 1955. Nel febbraio del 1956 la F. dovette affrontare il serio compito di trovare un successore al venerando presidente Paasikivi. A capo dello stato fu eletto Kekkonen, con soli due voti di distacco dal rivale Fagerholm, che subito fu da lui chiamato a formare un gabinetto di coalizione di socialdemocratici, agrarî e partiti minori. Se politicamente questo condusse ad una certa stabilità interna, sul piano economico si ebbero notevoli difficoltà, per le diminuite esportazioni, soprattutto verso l'Inghilterra. Sul piano internazionale, come in passato la F. ha continuato a dare cure particolari nel mantenere le relazioni con l'URSS in un clima di fiducia reciproca, con visite, nuovi accordi, ecc. pur mantenendo infatti una linea politica d'indipendenza verso il potente vicino: essa ha inviato un proprio contingente fra le forze delle N.U. a Suez (ottobre-novembre 1956) e ancora nel novembre 1956 il ministro degli Esteri Törngren riaffermò la precisa volontà della F. di rimanere estranea ai conflitti di interessi fra le grandi potenze, anche in relazione alla rivoluzione d'Ungheria.

In genere si sottolinea, nella politica estera finlandese - di fronte alle sollecitazioni che giungono al governo di aderire a questo o quello schieramento - la volontà di riaffermare la linea tradizionale di neutralità comune ai paesi nordici. E questo si notò sia in occasione della quinta sessione del Consiglio nordico (Helsinki, 27 gennaio-4 febbraio 1957), sia durante le visite del Pandit Nehru nei paesi nordici nel giugno 1957, sia, infine, nel corso della visita a Helsinki di N. Bulganin e N. Chruščëv (giugno 1957): da questa e da precedenti contatti con A. Mikoyan veniva in luce quanto interesse l'URSS riponga nella Finlandia, quale elemento moderatore ed effettivamente neutralista del settore nordico.

È questa la cosiddetta "inea Paasikivi", che è stata perseguita da anni dalla coalizione governativa tra agrarî e socialdemocmtici; ma la rottura della coalizione e la scissione fra i socialdemocratici, aprirono la strada anche ad una ascesa dei comunisti in netto progresso dopo le elezioni del 1958. Il 13 gennaio 1959 fu costituito un ministero agrario di minoranza, con a capo Sukselainen e con l'appoggio esterno di comunisti e socialdemocratici di sinistra. Questa formazione, pur nella continua incertezza, è ancora al potere, con la legislatura che scade nella primavera del 1962, e sua preoccupazione è sempre quella di perseguire una politica di buon vicinato con l'URSS, su una linea strettamente neutralistica, di nuovo sottolineata fra l'altro, dalla visita compiuta in India da Sukselainen nel febbraio 1960 e dai suoi incontri col Pandit Nehru.

Bibl.: G. Chabot, L'Europe du Nord et du Nord-Ouest, II: Finlande et Pays Scandinaves, Parigi 1958; O. Granö, Die Finnische Segelschiffahrt, in Fennia, LXXXI (1958), pp. 1-86 (n. 4); W. R. Mead, The seasonal found: A study of adjustement on Finland's pioneer fringe, in Tijdsch. econ. sociale geografie, XLIX (1958), pp. 157-62; H. Smeds, The distributin of urban and rural population in southern Finland 1950, in Fennia, LXXXI (1958), pp. 1-21 (n. 1). Sugli avvenimenti storico-politici cfr.: H. Shearman, Finland: the adventures of a small power, Londra 1950; R. Inst. of Internat. affairs, The scandinavian States and Finland: a political and economic survey, Londra 1951; F. Valros, Finland 1946-1952, Helsinki 1953; W. L. Shirer, The challenge of Scandinavia, Boston 1955; W. v. Harpe; Die Sowjetunion Finnland und Skandinavien 1945-1955, Tubinga 1956; A. G. Mazour, Finland between East and West, Princeton, N. J., 1956.

Vedi anche
guèrra frédda Confronto mondiale tra Stati Uniti e Unione Sovietica iniziato nel secondo dopoguerra. L'espressione (in ingl. cold war) fu coniata dal giornalista americano W. Lippmann (1889-1974) per descrivere un'ostilità che non sembrava più risolvibile attraverso una guerra frontale tra le due superpotenze, dato ... pianta invernale Quella che germina in autunno, continua lo sviluppo, a volte molto rallentato, in inverno, fiorisce e fruttifica in primavera e si dissecca al sopraggiungere della siccità estiva. Si comportano così molte erbe della regione mediterranea. Cecoslovacchia (ceco Česká a Slovenská Federativni) Stato federale dell’Europa centrale (127.900 km2), esistito dal 1918 al 1992, confinante con Germania, Austria, Ungheria, Ucraina e Polonia. Dal 1° gennaio 1993 si è diviso in due unità politiche sovrane e indipendenti, la Repubblica Ceca (➔ Ceca, Repubblica) e la ... Inghilterra (ingl. England) Nome («terra degli Angli») con cui si designa la parte meridionale della Gran Bretagna, divisa da quella settentrionale (Scozia) per mezzo del Solway Firth a O, del fiume Tweed a E e della catena dei Monti Cheviot nella parte centrale. Non fa parte dell’I. la sporgenza occidentale dell’isola ...
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Vocabolario
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careliano
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