FINLANDIA.
– Demografia e geografia economica. Isole Åland. Lapponia. Storia. Architettura. Bibliografia. Letteratura. Bibliografia
Demografia e geografia economica di Michele Castelnovi. – Stato dell’Europa settentrionale. La F. è estesa su un territorio ampio ma poco ospitale, con più del 60% della popolazione totale (5.443.497 ab. nel 2014, secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs) che vive nelle città del Sud o nelle immediate vicinanze. In particolare, si distinguono per sviluppo l’area urbana attorno alla capitale Helsinki (più di 1.150.000 ab.) con Espoo e Vantaa, Tampere (360.000 ab.) e Turku (255.000 ab.); l’unico centro di rilievo nelle zone centro-settentrionali è la città portuale di Oulu (188.000 ab.), nel golfo di Botnia.
Tra il 1997 e il 2009, il territorio della Repubblica finlandese è stato oggetto di un riordino complessivo, che ha individuato sei grandi suddivisioni, dette läänit (sorte dalla fusione di precedenti 12 unità, stabilite nel 1960), a loro volta suddivise in 20 maakunnat. Dal 1° gennaio 2010, le sei läänit sono state sostituite da agenzie statali di amministrazione regionale (aluehallintovirasto). Nel 2011 è stata decisa l’unificazione di due maakunnat con l’incorporazione dell’Uusimaa orientale nell’Uusimaa, con capoluogo Helsinki (riducendo il numero complessivo dei maakunnat da 20 a 19). Due minoranze linguistiche sono tutelate da apposite norme e hanno sempre mantenuto la propria identità territoriale, nonostante i successivi tentativi di riordino: la comunità di lingua svedese nella regione e provincia autonoma delle isole Åland e la comunità dei Sami nella regione e provincia autonoma della Lapponia (Lapin maakunta).
Nonostante statistiche sociali ed economiche molto positive, la F. non ha attratto grandi flussi migratori (a differenza di altri Stati nordici). Nel 2014 si stima che gli immigrati costituiscano meno del 3,5% della popolazione totale, quasi tutti provenienti da Paesi limitrofi, come Russia, Estonia e Svezia. La F. è membro dell’Unione Europea (UE) e a partire dal 2002 è entrata nell’eurozona (v.), con la sostituzione del marco con l’euro; inoltre è membro del Consiglio nordico, assieme a Danimarca e Svezia (membri dell’UE), Norvegia e Islanda, nonché ai tre territori autonomi Fær Øer, Groenlandia e Isole Åland.
Isole Åland. – Secondo le statistiche comparative del 2009 tra regioni all’interno dell’UE, la comunità svedese che abita le isole Åland risultava tra le popolazioni con il maggior reddito pro capite dell’intera Europa. L’arcipelago conta più di 6000 tra scogli e isole, dei quali comunque soltanto 80 sono abitati: la maggiore, Fasta, ospita il capoluogo, Mariehamn (11.468 ab.). Su un’estensione complessiva di 1580 km2, vivono 28.916 persone (31 dic. 2014, Istituto nazionale finlandese di statistica), più del 95% di lingua svedese.
Lapponia. – Su un’area di quasi 100.000 km2 sono distribuiti 181.748 ab. (31 dic. 2014), dei quali però più del 90% parla finlandese come lingua madre. Il declino demografico, che ha preso avvio all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, ha continuato anche negli ultimi dieci anni, segnando un −4%: fa eccezione il capoluogo urbanizzato di Rovaniemi, che in 15 anni ha quasi raddoppiato la popolazione (di origine finlandese).
Storia di Samuele Dominioni. – Le elezioni parlamentari di marzo 2007 videro l’affermazione delle forze centriste, con il Partito di centro che si confermò forza politica più votata (23,1%) nel Paese; il risultato più importante fu tuttavia quello del Partito di coalizione nazionale, di ispirazione liberal-conservatrice e storicamente all’opposizione: con il 22,3% dei voti, esso divenne il secondo partito più votato in Finlandia. Il nuovo esecutivo, guidato dal premier uscente e leader del Partito di centro Matti Vanhanen, comprese esponenti della forza politica del primo ministro, del Partito di coalizione nazionale, della Lega verde e del Partito popolare svedese di Finlandia.
Nella primavera del 2008, le ammissioni di un deputato del Partito di centro sulla mancata dichiarazione dei finanziatori della sua campagna elettorale segnarono l’inizio di uno scandalo di vaste proporzioni nella politica finlandese: non solo emerse infatti che diversi deputati si erano sottratti all’obbligo di rendere pubbliche le loro fonti di finanziamento, ma si aprì anche uno squarcio sui torbidi rapporti tra il Partito di centro e un gruppo d’imprenditori che avrebbero finanziato la forza politica. Gli scandali indebolirono l’esecutivo e lo stesso premier Vanhanen, che adducendo problemi di salute annunciò a fine 2009 di non essere intenzionato a ricandidarsi come leader del partito al successivo congresso. Nel giugno 2010, Vanhanen rassegnò anche le dimissioni da primo ministro venendo sostituito da Mari Kiviniemi, che restò in carica fino alle successive elezioni parlamentari dell’aprile 2011.
La campagna elettorale fu caratterizzata da una crescente insoddisfazione dell’opinione pubblica verso il Partito di centro, particolarmente coinvolto negli scandali politici degli anni precedenti. Ciò andò a beneficio del partito nazionalista e populista dei Veri finlandesi, che guadagnò 15 punti percentuali rispetto alle elezioni del 2007 (dal 4,1% al 19,1%), mentre il Partito di coalizione nazionale si affermò come prima forza politica del Paese, e il suo leader Jyrki Katainen, già ministro delle Finanze nei governi di Vanhanen e Kiviniemi, assunse l’incarico di premier in un esecutivo sostenuto dal suo partito, dal Partito socialdemocratico, dalla Lega Verde, dal Partito popolare svedese di Finlandia, dai Democratici cristiani e dall’Alleanza di sinistra. Nel marzo del 2012 si tennero invece le elezioni presidenziali, che videro la vittoria di Sauli Väinämö Niinistö, già candidatosi nel 2006 ma sconfitto da Tarja Halonen. Gli anni successivi si rivelarono complessi per l’esecutivo di Katainen, che pose in essere un programma di austerità al fine di tenere sotto controllo deficit e debito pubblico. Sia nel 2012 (−1,5%) sia nel 2013 (−1,2%) il PIL finlandese subì tuttavia una contrazione, mentre cresceva il malcontento verso le politiche di rigore adottate dal governo e – nel marzo 2014 – l’Alleanza di sinistra lasciava l’esecutivo dichiarandosi contraria a ulteriori misure di austerità. Nel giugno 2014, Jyrki Katainen rassegnò le dimissioni da premier per assumere l’incarico di commissario europeo, venendo sostituito da Alexander Stubb. Nelle elezioni di aprile 2015, il Partito di centro – guidato da Juha Sipilä – tornò a essere la prima forza politica in Parlamento; seguito dal partito dei Veri finlandesi e dal Partito della coalizione nazionale. Le tre forze politiche diedero vita a un governo di coalizione e Sipilä assunse l’incarico di premier.
Architettura di Paola Gregory. – L’elevata qualità della produzione architettonica ha sempre caratterizzato la F., esito sia del livello di legislazione edilizia – che già nel 1990 inseriva lo sviluppo sostenibile come finalità per tutti i piani di assetto territoriale (emblematico il quartiere Eco-Viikki, Helsinki, 1999-2004) – sia dell’ambiente culturale (supportato dal Museo dell’architettura finlandese e dalla Fondazione Alvar Aalto), cui si affiancano il senso di responsabilità delle istituzioni pubbliche e l’attenzione dell’industria edilizia alla sperimentazione tecnica. In questo quadro – evidente ancor più nei recenti anni di crisi economica dell’Unione Europea – l’architettura finlandese ha incentivato quell’atteggiamento pragmatico che, sebbene sempre più influenzato dai fenomeni di globalizzazione, resta in grado di coniugare innovazione e tradizione muovendosi fra rigore e pertinenza, come dimostrano – pur nella pluralità delle scelte progettuali – alcuni dei protagonisti più attivi della scena nazionale e internazionale. Fra questi: Pekka Helin (n. 1945) e Tuomo Siitonen (n. 1946) uniti fino al 1999 da un sodalizio caratterizzato da un neocostruttivismo eclettico che connota anche le opere progettate ormai separatamente, come, per lo studio Helin&Co, l’estensione del terminal aeroportuale di Jyväskylä (2003), l’ampliamento del Parlamento finnico (2004) e il piano generale del Kamppi Centre (2006) a Helsinki – quest’ultimo progettato nelle sue strutture principali da Juhani Pallasmaa (n. 1936), fra i più influenti teorici e critici contemporanei – e, per lo studio Siitonen, l’Aalto Inn nel Campus universitario di Espoo (2012), primo edificio residenziale in Europa a ottenere il Golden LEED certificate (Leadership in Energy and Environmental Design); Lahdelma & Mahlamäki Architects (1997), già partner di molti lavori dal 1986, vincitori nel 2014 del Finlandia Prize in architecture per il Museum of the history of Polish jews (2013) e autori di numerose opere, fra le più importanti in F., il Finnish Nature Centre Haltia a Espoo (2013) e il Maritime Centre Vellamo a Kotka (2008) connotati da una ricerca espressiva e scultorea e da raffinate soluzioni tecnico-costruttive, caratteristiche presenti anche nel lavoro di Anttinen Oiva Architects (2006), la cui Kaisa House, la Biblioteca centrale dell’Università di Helsinki (2012) ha rappresentato il progetto più ambizioso del World design capital Helsinki 2012; SARC Architects (1998), firmatari dell’Istituto finnico di ricerca forestale (METLA) a Joensuu (2004) e del padiglione finlandese all’Expo 2000 di Hannover, declinati in un minimalismo supermoderno, evidente anche nell’Helsinki Music Centre (2011) di LPR Architects (1973), nell’ampliamento dell’Università Kymenlaakso di scienze applicate a Kouvola (2010) di NRT Architects (2006) e nel lavoro pluripremiato di JKMM Architects (1998), autori di raffinate opere, come le biblioteche della città di Seinäjoki (2012) – complessa articolazione scultorea poliedrica – e di Turku (2007), la Casa dei bambini Saunalahti a Espoo (2011) e il noto padiglione di Shanghai del 2010, un guscio compatto galleggiante sull’acqua, che ben presenta nella sua essenziale configurazione il senso intimistico e protettivo dell’architettura e, insieme, l’ispirazione alla natura. Declinazioni, queste, mutuate da quella radice organico-razionale che ha reso universalmente apprezzata l’architettura moderna finlandese, come dimostrano, nella felice congiunzione fra genius loci e linguaggio contemporaneo, alcune recenti opere: la cappella lignea St. Henry a Turku (2005) di Sanaksenaho Architects (1991), capace di coniugare forme scultoree e spazi emozionali; la cappella, anch’essa in legno, a Kamppi, Helsinki (2012), e l’edificio galleggiante del quartier generale di Arctia a Katajanokka, Helsinki (2013) – premio Architizer 2014 – dei K2S Architects (2001), caratterizzati da un raffinato minimalismo critico; il Kilden a Kristiansand, Norvegia (2011) – nuovo simbolo iconico della città e Finnish State Prize for architecture nel 2012 – di ALA Architects (2005), espressione, come il recente progetto per la Biblioteca centrale di Helsinki (vincitore del concorso nel 2013), di una fertile capacità di rinnovare con proposte creative e versatili la tradizione autoctona.
Bibliografia: Newly drawn. Emerging Finnish architects, ed. T. Toivonen, N. Tsuboi, Helsinki 2009; Finnish architecture with an edge, ed. T. Nurmi, Helsinki 2013; Finnish architecture. Biennial review 2014, ed. M. Kasvio, catalogo della mostra, Helsinki, Museum of Finnish architecture, Helsinki 2014.
Letteratura di Viola Parente-Capková. – Fantasy e fantascienza appaiono come i generi emergenti del nuovo millennio, a cominciare dal romanzo di Johanna Sinisalo (n. 1958) Ennen päivänlaskua eivoi (2000, Prima del tramonto non si può), una ‘sociofantasy’ che esplora il patrimonio popolare finlandese, per finire con il lancio del genere del Finnish weird, che cerca di competere con il fenomeno dei libri gialli nordici. Nella sua opera più recente, Hotelli Sapiens (2013), Leena Krohn (n. 1947) fonde elementi fantasy con temi filosofici e di forte interesse sociale. Tra gli autori di spicco delle ultime generazioni possiamo citare Emmi Itäranta (n. 1976) e il suo romanzo fantasy Teemestarin kirja (2012; trad. it. La memoria dell’acqua, 2015), del quale la stessa autrice ha realizzato nel 2014 anche una versione inglese (Memory of water).
Persino in poesia emergono contaminazioni di fantasy e fantascienza, come nei testi di Teemu Manninen (n. 1977). Un rinnovato interesse per il patrimonio popolare finnico lo si ritrova in Johanna Venho (n. 1971), principalmente nella raccolta Yhtä juhlaa (2007, Tutta una festa). La poesia finlandese contemporanea incorpora anche il genere flarf di Tytti Heikkinen (n. 1969) e gli esperimenti linguistici di Kristian Blomberg (n. 1975) e Henriikka Tavi (n. 1978). Una forte tendenza alla narrativa poetica si è manifestata sia in finlandese sia in svedese spesso con toni ironici, come nel caso della svedofona Catharina Gripenberg (n. 1977).
Il romanzo storico vive una seconda giovinezza: i temi preminenti riguardano i traumi finlandesi del 20° sec., quali la guerra civile e la Seconda guerra mondiale, e ciò sia in lingua svedese, per es. in Marsipansoldaten (2001, Soldato di marzapane) di Ulla-Lena Lundberg (n. 1947), sia in lingua finlandese con Kätilö (2011; trad. it. L’amore nel vento, 2014) di Katja Kettu (n. 1978). I temi di attualità, invece, fanno spicco in uno dei drammaturghi di maggior talento, Juha Jokela (n. 1970), del quale ricordiamo il dramma Mobile horror (2003).
La letteratura sami del nuovo millennio è dominata dalla poesia; tra i maggiori esponenti possiamo menzionare Niillas Holmberg (n. 1990) e la raccolta Amas amas amasmuvvat (2013, Affinché lo strano non diventi più strano). Più in generale, la cultura sami è andata sviluppandosi secondo linee che non hanno seguito la tradizionale divisione dei generi artistici.
Uno degli autori più presenti sulla scena letteraria della F. del nuovo millennio è la scrittrice finnoestone Sofi Oksanen (n. 1977), la quale si è concentrata sulla dinamica dei rapporti tra finlandesi, estoni e russi, nonché sui temi della storia estone del 20° sec., come nel romanzo pluripremiato Puhdistus (2008; trad. it. La purga, 2010). Nel corso degli ultimi decenni sono emersi sempre più autori con un background diverso da quello finlandese, svedese o sami, a conferma del carattere multiculturale e multilingue della letteratura della Finlandia. All’interno delle minoranze ‘tradizionali’, gli scrittori rom finlandesi, in precedenza rappresentati da Veijo Baltzar (n. 1942), hanno trovato una fine osservatrice della loro comunità nella scrittrice, artista e fumettista Kiba Lumberg (n. 1956), autrice della Memesa-trilogia (2004-2008). Finnofona è anche la palestino-finlandese Umayya Abu-Hanna (n. 1961), mentre, d’altro canto, la letteratura della minoranza russa va sviluppandosi principalmente in russo, a parte poche eccezioni come la svedofona Zinaida Lindén (n. 1963). Hassan Blasim (n. 1973), regista e scrittore iracheno di lingua araba residente in F., ha vinto diversi premi letterari con opere tradotte in inglese (per es., Iraqui Christ, 2013). Con la presenza sempre maggiore di autori di origine non finnica, anche la nozione di ‘letteratura finlandese’ viene ormai a perdere il significato di letteratura nazionale.
Bibliografia: Pohjois-Suomen kirjallisuushistoria (Storia letteraria della Finlandia del Nord), a cura di S. Carlsson, L. Huhtala, S. Karkulehto et al., Helsinki 2010; Suomalaisia näytelmäkirjailijoita 1. (I drammaturghi finlandesi 1.), a cura di I. Loivamaa, Helsinki 2010; T. Parkko, Runouden ilmiöitä (Fenomeni poetici), Helsinki 2012; Nodes of contemporary Finnish literature, a cura di L. Kirstinä, Helsinki 2012; Suomen nykykirjallisuus (La letteratura contemporanea della Finlandia), a cura di M. Hallila, Y. Hosiaisluoma, S. Karkulehto et al., 2 voll., Helsinki 2013; Finlands svenska litteratur 1900-2012 (La letteratura svedese di Finlandia 1900-2012), a cura di M. Ekman, Helsingfors-Stockholm 2014.