(gr. Φώκαια) Città ionica dell’Asia Minore, fondata, secondo la tradizione, da coloni ateniesi, focesi e peloponnesiaci, in territorio ceduto dall’eolica Cuma, coi due porti di Naustathmòs e di Lamptèr. Ebbe grande floridezza in età arcaica. Dal 600 a.C. ca. gran parte dei Focei emigrarono fondando in Occidente molte condotte divenute poi fiorentissime (Marsiglia, Menace in Spagna, Aleria, Velia).
Poco importanti sono gli avanzi, principalmente delle mura, che sussistono fra le fortificazioni medievali. Rimangono resti architettonici e un fregio con carri di età arcaica, capitelli e basi ioniche, probabilmente appartenenti al tempio di Atena, noto dalle fonti. Di una casa del 6° sec. restano i muri in tecnica poligonale; copiosi sono i trovamenti di ceramica, per lo più della fase geometrica e tardo-geometrica. La monetazione, fra le più antiche e celebri del mondo classico, attesta nei suoi pezzi d’elettro e d’argento, coi simboli del grifone e della testa di foca un sistema speciale di fusione.