Uomo di stato e storico (Nîmes 1787 - Val-Richer, Calvados, 1874). Deputato conservatore, sostenne la monarchia liberale di Luigi Filippo pur opponendosi a ogni sviluppo in senso democratico del costituzionalismo orleanista. Ministro dell'Interno (1830), dell'Istruzione (1832-35) e degli Esteri, quindi (1847) presidente del Consiglio, fu travolto dalla rivoluzione del 1848. Ricca la sua produzione storiografica e pubblicistica sulla storia della civiltà francese ed europea.
Figlio di un avvocato ghigliottinato durante il Terrore, fu educato a Ginevra, nello spirito della ortodossia calvinista. Laureato in legge a Parigi, dopo essere stato prof. di storia alla Sorbona (1812), con la Restaurazione divenne segretario generale del ministero della Giustizia (fino al 1816), poi consigliere di Stato. Realista costituzionale, alla caduta del ministro Decazes (1820) tornò all'insegnamento, che dovette però sospendere dal 1822 al 1828, anno in cui riebbe anche la carica di consigliere di Stato. Eletto deputato nel 1830, prese posto al centro-sinistra; sostenitore del duca di Orléans, ottenne per breve tempo, subito dopo la rivoluzione, il ministero degli Interni (agosto-nov. 1830). Rappresentante del partito della "resistenza", oppositore di ogni sviluppo in senso popolare e democratico del costituzionalismo orleanista, condusse un'azione a fondo contro democratici, repubblicani e legittimisti. Nuovamente ministro, questa volta dell'Istruzione pubblica (1832-35), acquistò il merito della riorganizzazione della scuola primaria (legge del 28 giugno 1833); nel 1836 rifiutò di entrare nell'effimero gabinetto di A. Thiers, passando all'opposizione. Ambasciatore a Londra nel 1840, dopo la caduta del secondo gabinetto Thiers (ott. 1840), prima come ministro degli Esteri e poi (1847) come presidente del Consiglio, G. fu il vero ispiratore della politica francese, fino alla caduta di Luigi Filippo. Il suo programma si ispirò sempre più chiaramente a un geloso conservatorismo politico-sociale; in politica estera perseguì la conservazione dell'ordine europeo stabilito nel 1815. Respinse ripetutamente le richieste di Thiers per una riforma elettorale moderata, senza prendere affatto in considerazione il movimento democratico e socialista. Travolto dall'insurrezione parigina del 1848, sotto il Secondo Impero G., dal rifugio di Londra, esercitò ancora un'influenza, sia pure indiretta, sulla vita politica del suo paese.
La sua attività politica fu sempre integrata da quella pubblicistica e storiografica, dall'opuscolo Du gouvernement représentatif et de l'état actuel de la France (1816) a quello, scritto nell'esilio inglese (1849), De la démocratie en France. Tra le opere storiche di G., ispirate anch'esse al cauto parlamentarismo e all'avversione per il movimento democratico, vanno citati i corsi universitari sulla storia della civiltà francese ed europea (Cours d'histoire moderne, 2 voll., 1828-30), e i lavori sull'Inghilterra di Cromwell (Histoire de la révolution d'Angleterre, 1826-27, continuata con l'Histoire de la République d'Angleterre, 1854, e l'Histoire du Protectorat de Richard Cromwell, 1856). Fonte utilissima sono i Mémoires pour servir à l'histoire de mon temps (9 voll., 1858-67); assai popolare la Histoire de France racontée à mes petits-enfants (1872-76), continuata dalla figlia Henriette.