Scrittore tedesco (Hannover 1864 - Monaco di Baviera 1918). Autore di opere aggressive in cui l'oggetto fondamentale della disamina è la borghesia nella sua apparente moralità, W., rifiutando la pretesa oggettività della drammaturgia naturalistica, accomuna tragico e grottesco, con effetti talora pre-surrealistici e più ancora pre-espressionistici che ne fanno, pur nella discontinuità della sua produzione, uno dei promotori del teatro moderno.
Giornalista, fra l'altro redattore del Simplizissimus, regista e attore di teatro e di cabaret, come tale fondatore del locale Die elf Scharfrichter di Monaco, dotato di estrema dinamicità e di una non sempre composta aggressività, nella Germania guglielmina, fra clamori e scandali, fu considerato una forza rivoluzionaria; per alcuni mesi, fra il 1899 e il 1900, fu anche condannato e rinchiuso in carcere per lesa maestà, avendo eletto a bersaglio delle sue frecciate lo stesso imperatore.
Dopo deboli inizi, il primo attacco all'ipocrisia borghese venne con Frühlingserwachen (1891, ma rappresentata solo nel 1906), tragedia dei giovani che giungono ignari ad affrontare i problemi del sesso. Seguì la tragedia di Lulu (Der Erdgeist, 1895, con la sua continuazione Die Büchse der Pandora, 1904), esasperata parabola che esalta e annienta la donna-simbolo come protagonista del conflitto fra i sessi. Der Kammersänger (1899) e Der Marquis von Keith (1901) ironizzano su figure a loro volta emblematiche della consolidata società tedesca. Meno compiute artisticamente le opere successive, fra cui König Nicolo (1911), ambientata in un fittizio rinascimento italiano, e Franziska (1912), nuova proposta al femminile della vicenda di Faust, alimentata da una sete smodata di libertà. Da ricordare anche i drammi, a sfondo storico, Simson (1914) e Herakles (1917).