Gabon
Stato dell’Africa equatoriale con capitale a Libreville. Scarsamente popolato e con un’estrema frammentazione linguistica, il G. vide migrazioni di gruppi bantu a partire almeno dal 500 a.C. fino all’arrivo degli mpongwe (ca. 13° sec.) e dei fang (fine 18°), che oggi sono la comunità più numerosa. I portoghesi frequentarono la costa dal tardo 15° sec., quando il Sud del G. era controllato dal Loango. Area di esportazione negriera dal 18° sec., vide dal 1839 la presenza dei francesi che nel 1849 fondarono Libreville, un insediamento per schiavi liberati. Dal 1875 le spedizioni di P.S. de Brazzà consolidarono il possedimento che nel 1886 fu unito al Congo francese e nel 1910 all’Africa equatoriale francese. Area di grandi concessioni di piantagioni e forestali e di sfruttamento forzoso della manodopera africana, vide emergere un’élite locale nazionalista. Stato autonomo nella Comunità franco-africana nel 1959, il G. divenne indipendente nel 1960 sotto la guida del Bloc démocratique gabonais (BDG) di Leon M’ba, presidente della Repubblica dal 1961 fino alla morte (1967), grazie all’intervento francese che lo reintegrò al potere dopo un golpe nel 1964. Gli successe Albert Bongo – dopo il 1973 Omar Bongo – che nel 1968 proclamò partito unico il Parti démocratique gabonais (PDG) e perseguì una politica autoritaria, filofrancese e attenta agli interessi delle compagnie internazionali impegnate nello sfruttamento delle grandi risorse forestali e minerarie, soprattutto petrolio, di cui il G. è un grande produttore. Il controllo straniero dell’economia determinò una prosperità eccezionale per gli standard africani, ma anche gravi contraddizioni sociali e politiche e la messa in discussione del controllo monolitico del PDG di Bongo e della sua comunità bateke. Il declino economico, per la discesa dei prezzi petroliferi, indebolì i consensi e nel 1990 Bongo aprì il G. al multipartitismo vincendo poi tutte le tornate elettorali successive, sempre accusate di irregolarità, e superando varie crisi scatenate dallo scontento diffuso e dalla corruzione endemica. Riconfermato nel 2005 e modificata a questo fine la costituzione, Bongo rimase al potere fino alla sua morte nel giugno 2009. Nell’agosto il figlio Ali Ben Bongo Ondimba, già ministro della Difesa, fu proclamato vincitore delle elezioni presidenziali, pur con la denuncia di brogli da parte delle opposizioni.