Giureconsulto romano (sec. 1º d. C.), console (69 d. C.), allievo di Masurio Sabino e di Cassio Longino, dopo la deportazione di quest'ultimo (65) fu considerato come il principale rappresentante della scuola sabiniana. Nessun frammento di sue opere si trova nel Digesto, ma dai giuristi è citato sovente un suo commento all'editto degli edili curuli.