GARIAN (Gharyān; A. T., 113-114)
Il nome di Garian si applicò e tuttora si applica a tutta la sezione media del Gebel, abitata da una popolazione fiera e bellicosa che diede sempre molto da fare ai dominatori di Tripoli. I Turchi, che con Dragut lo sottomisero nel 1552, v'innalzarono un forte, pare sulla rovine di un cazà che al momento dell'occupazione italiana contava oltre 30.000 ab. Intorno al forte sorsero alcuni fabbricati; ma il luogo non ebbe mai grande importanza. Nel dicembre 1912 l'occuparono gl'Italiani, che nel luglio 1915 l'abbandonarono per ritornarvi stabilmente il 17 novembre 1922.
Oggi Gasr Garian è sede di commissariato di governo e intorno all'antico castello, completamente riattato, è andato sviluppandosi un centro europeo, con edifici per abitazione e per i servizî pubblici civili e militari: comandi, caserme, scuole, un grande albergo, ecc.; esso è posto presso l'orlo settentrionale del Gebel a 85 chilometri a OSO. di Tripoli e a 717 m. s. m. Un tronco ferroviario di 83 km. congiunge a Tripoli la località di Henscir el-Abiat ai piedi del Gebel, da dove parte una buona via rotabile che con 7 km. raggiunge Gasr Garian. La popolazione del territorio del Garian era di 29.850 ab. nel 1915: di questi, secondo le indagini del col. De Agostini, 14.895 erano Berberi, 9295 Arabi, 4870 Arabo-berberi, 400 Cologhli e 300 Ebrei. I Berberi sono stabili, praticano l'agricoltura e abitano in grotte scavate nella roccia (donde il nome che viene da Gar "caverna") aggruppati in numerosi villaggi che prendono il nome dai varî gruppi che li abitano. Gli Arabi sono in maggioranza pastori nomadi. È stata attivata un'immigrazione di coloni italiani per la coltivazione del tabacco.