Nome con il quale fu maggiormente conosciuto il calciatore brasiliano Manoel Francisco Dos Santos (Pau Grande, Río de Janeiro, 1933 - Rio de Janeiro 1983). Un'infanzia travagliata e un'evidente dismetria degli arti inferiori (conseguenza di un intervento chirurgico eseguito per tentare di eliminare una malformazione dovuta alla poliomielite) contribuirono a creare un alone mitico intorno al suo nome. Grandissimo campione, ha goduto di vasta popolarità tra i tifosi che gli derivò dalla sua tecnica straordinaria e dalla grande rapidità con cui eseguiva le sue giocate. Ingaggiato nel 1953 dal Botafogo, debuttò nel 1955 nella nazionale brasiliana, mettendosi in luce per il suo estro fuori del comune. G. divenne uno dei giocatori più rappresentativi del Brasile degli anni Sessanta, contribuendo alla vittoria dei Mondiali di Svezia (1958) e del Cile (1962), dove segnò 4 gol. La sua carriera nelle squadre di club raggiunse l'apice nel Botafogo (1953-64), con la cui maglia G. segnò più di 230 gol e vinse tre titoli nazionali. Meno brillanti le esperienze con il Corinthians (1965-1968), l'Atlético Junior Barranquilla (1968), il Flamengo (1969), il Portuguesa (1970-1971), il Red Star di Parigi (1971) e l'Olaria (1972). La sua parabola discendente incominciò dopo i Mondiali di Inghilterra (1966); costretto al ritiro da un incidente d'auto (1973), condusse una vita di sregolatezze e dipendenza dall'alcol fino alla morte.