Uomo politico spagnolo (Roma 1587 - Toro, Zamora, 1645). Figlio dell'ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede, fu nominato (1615) dal re Filippo III gentiluomo di camera del principe ereditario e seppe talmente cattivarsene l'animo che il principe, diventato re (1621) col nome di Filippo IV, gli affidò la direzione dello stato. La sua opera di riforma interna fu apprezzabile, specie per la riduzione delle spese, l'incremento dato all'economia del paese, il miglioramento dell'amministrazione (punizione di grandi personaggi rei di concussione). Ma presto si tornò agli abusi del periodo precedente. In politica estera, O. impegnò la Spagna nella guerra dei Trent'anni, con risultati disastrosi. Il suo tentativo di sopprimere all'interno del paese antichi privilegi politici ebbe come effetto la violenta ribellione della Catalogna, che si diede (1640) alla Francia, e del Portogallo, che dopo sessant'anni tornò a staccarsi dalla Spagna (1641). O., caduto in disgrazia, dovette lasciare il potere (1643).