In Giappone, donna esperta, dopo apposito tirocinio, nella danza, nel canto, nella musica, nell’arte di conversare e di preparare e servire il tè (cha no yu) ecc., chiamata a intrattenere gli ospiti durante cene e feste. In epoca Tokugawa (1603-1867), il termine si riferiva anche a intrattenitori maschi (meglio definiti come otoko g., «uomo g.»), ma progressivamente ruolo e nome si limitarono alle sole donne (onna g., «donna g.»), che si affiancavano e talvolta sostituivano le cortigiane e prostitute (yujo) nei quartieri del piacere delle principali città. La professione della g. conobbe un’ulteriore prosperità dopo la Restaurazione Meiji del 1868, ma nel secondo dopoguerra il concorrere di vari fattori, tra cui l’introduzione di usi occidentali, ne ha comportato il declino.