GELNHAUSEN
Città della Germania, nell'Assia, situata sulla riva destra del fiume Kinzig, lungo la grande via di comunicazione che collega Lipsia, Erfurt, Fulda e Francoforte.La presenza a G. di un insediamento è testimoniata a partire dal 1133 ed è noto che poco prima del 1158 l'arcivescovo di Magonza acquistò in quest'area un castello di incerta ubicazione, la cui acquisizione "contra tyrannos et persecutores honoris divini" costituirebbe una testimonianza del fatto che l'imperatore Federico Barbarossa aveva già all'epoca esteso il suo dominio nella regione. Il successo del progetto imperiale è tuttavia documentato solo nel 1170, quando risulta che Federico fondò la città di G. apud castrum; a partire da quell'anno fino al 1296 si ha testimonianza di numerosi soggiorni di re e di imperatori a G., che si andava sviluppando intensamente.Uno dei monumenti più importanti di G. è la residenza imperiale, tradizionalmente attribuita al Barbarossa, che occupava poco meno della metà di un'isola sul fiume Kinzig e aveva la corte centrale (Kernburg) nella parte orientale; la corte bassa (Vorburg), posta a O, conteneva in origine almeno due postazioni che ospitavano il burgravio e l'ispettore forestale. Le mura della corte esterna, di cui oggi si conservano solo alcuni resti, con il Rathaus, menzionato a partire dal 1303 presso l'entrata nord, vennero erette solo nel 15° secolo.Soltanto la corte centrale testimonia la sua appartenenza all'epoca romanica, comprovando l'alto livello architettonico del complesso residenziale. L'andamento trapezoidale della cinta muraria, con assi che misurano m. 75 e 60, si interrompe lungo il versante che affaccia sul fiume dando origine a un profilo poligonale. L'entrata occidentale che dà accesso alla Torhalle, cui si affianca una torre rettangolare rivolta a meridione, aveva la funzione di difendere la porta e la corte esterna. Il palazzo (Palas) si estende, addossandosi al complesso d'accesso, lungo il muro nord. Sul versante orientale all'interno della corte si trova una torre maestra di forma circolare, mentre lungo i lati meridionale e orientale delle mura sono venuti in luce altri edifici.Del palazzo (m. 2915,70), che presentava a tutti i piani una copertura a travature, si sono conservati solamente i lati lunghi del muro perimetrale, dalle cantine al piano terreno.La Torhalle, collocata tra il muro di cinta, la torre e il palazzo, fu costruita solo successivamente, come attestano l'alzato e le fondazioni su palafitte. L'ambiente al piano terreno era diviso in due navate, di tre campate, con copertura a crociera nervata su colonne e sostegni rettangolari addossati alla parete. Al piano superiore si sviluppava invece una cappella (della quale si conservano solo tre pareti esterne), i cui ambienti corrispondevano a quelli del piano inferiore.Sul lato orientale della corte sono state portate alla luce le fondamenta, con muro a scarpa, di una torre maestra circolare con un diametro di m. 16 e uno spessore di muro di m. 4. La costruzione, forse mai portata a compimento, può risalire alla prima metà del 13° secolo. La presenza di corpi di fabbrica originariamente addossati al tratto sud della cinta è testimoniata da due sporti per le latrine all'altezza del piano superiore e dall'appiattimento delle bugne in quel tratto di muratura.Nothnagel (1971), che si è occupato della scultura architettonica e della struttura delle volte dell'edificio residenziale e dell'ambiente di accesso, vi ha individuato un forte influsso alsaziano e, in base alla tipologia della cappella e ad altri elementi, legami con la Francia meridionale, in particolare con la Provenza; a G. avrebbe quindi operato un artista di origine altorenana con una buona conoscenza dell'arte provenzale.La fase iniziale dei lavori, che era stata fissata al 1180-1195 (Nothnagel, 1971; Einsingbach, 1980) in base al confronto con il duomo di Strasburgo, può ora essere anticipata al 1159-1170: da un lato infatti la nuova datazione del duomo di Worms, eseguito tra il 1120 ca. e il 1181, testimonia come le forme c.d. strasburghesi fossero diffuse anche prima della costruzione del duomo di Strasburgo, dall'altro l'anticipazione dei lavori del palazzo di G. - la cui data si avvicina a quella che aveva proposto Binding (1965) - è possibile in base alle analisi dendrocronologiche condotte nel complesso. Lo studio recente delle palizzate ha fornito infatti datazioni intorno agli anni settanta del sec. 12° ed è stato rinvenuto un palo appartenente alla fondazione dell'edificio d'accesso databile a un periodo anteriore al 1170. Poiché le indagini archeologiche hanno permesso di stabilire che il complesso della porta è successivo alla cinta, alla torre e alla cappella, appare chiaramente accertato un inizio dei lavori nei primi anni sessanta del secolo e plausibile un completamento della residenza intorno al 1180 o poco dopo. Ciò concorda con la tradizionale attribuzione a Federico Barbarossa e conferma la tesi secondo la quale l'edificazione della residenza avrebbe rappresentato il primo passo dell'imperatore per la sua avanzata nella regione. La fondazione della città nel 1170 sarebbe stata dunque successiva a quella della già avviata residenza che nel documento di fondazione viene definita castrum.Separata dal castello, cui è tuttavia collegata tramite un ponte e una porta (Burgtor), la città di G. conserva quasi intatta la cinta maggiore, iniziata nella prima metà del sec. 14° e terminata nel 1361, con cammino di ronda, peraltro molto restaurato, porte e torri.La Marienkirche che, sia per la posizione sia per le sue torri, caratterizza l'aspetto della città, fu costruita in varie fasi. Al piccolo edificio a navata unica del 1151 fu aggiunta nel 1170 l'attuale torre occidentale (i quattro piani inferiori). La ricostruzione a tre navate risale alla fine del sec. 12°, ma tra il 1220 e il 1225 si ebbe un nuovo cambio di progetto dovuto a un maestro renano che, per le parti orientali, prese forse a modello la chiesa di Notre-Dame a Digione; potrebbe trattarsi di quello Heinrich Vintgerhut che incise il proprio nome sulla lunetta del portale nord del transetto. Alla semplicità del corpo longitudinale le parti orientali contrappongono un'articolazione di volumi e pareti e soluzioni architettoniche che riconducono l'edificio al medio Reno.L'ultima fase costruttiva della Marienkirche si conclude con la realizzazione del Lettner poligonale (1240-1250). Strutturalmente derivato dal Lettner orientale di Magonza, quello di G. si caratterizza per uno straordinario trattamento naturalistico evidente soprattutto nella decorazione fitomorfa che rimanda al maestro di Naumburg. Alla stessa epoca risalgono inoltre le pitture delle volte e delle arcate cieche del coro, tra le quali si trova anche una raffigurazione di Federico Barbarossa che presenta un modellino della chiesa. All'incirca contemporanea all'ultima fase della Marienkirche è la chiesa di St. Peter - a tre navate, basilicale, con transetto e tre absidi (sulle minori si impostano le torri) -, portata a termine soltanto verso la fine del 13° secolo. Nei portali, l'edificio duecentesco, del quale si conservano solo le strutture inferiori delle testate del transetto e delle pareti, riprende in parte le forme del palazzo imperiale e in parte presenta influssi alto o mediorenani, in particolare da Worms.Della prima chiesa dei Francescani, citati per la prima volta a G. nel 1248, si sono conservati la parete nord, inglobata tra le case d'abitazione, e scarsi resti del chiostro; la Godbertkapelle, l'edificio più antico della città, del sec. 12°, fu coperta in epoca tardogotica da volte sostenute da un pilastro centrale.A epoca medievale risale ancora una serie di palazzi in pietra (Deutschordenhaus, del 1303-1304; Johanniterhof, del 1384; Tempelhaus, del 1300 ca.), oltre ad altri edifici in pietra destinati ad abitazione, databili a partire dal 13° secolo.
Bibl.: L. Bickell, Die Bau- und Kunstdenkmäler im Regierungsbezirk Kassel, I, Kreis Gelnhausen, Marburg a. d. L. 1901, pp. 15-29, tavv. 18-44; W. Noack, Die Kirchen von Gelnhausen, Halle a. d. S. 1912; id., Neue Beiträge zur Kenntnis mittelrheinischer Lettner des XIII. Jahrhunderts, RKw 45, 1925, pp. 98-113; A. Fuhs, Gelnhausen, Städtebaugeschichtliche Untersuchungen (Veröffentlichungen der historischen Kommission für Hessen und Waldeck, 25), Marburg a. L. 1960; G. Binding, Pfalz Gelnhausen. Eine Bauuntersuchung, Bonn 1965; W. Niess, Jahresringchronologie hessischer Eichen, Büdinger Geschichtsblätter 6, 1966; K. Nothnagel, Staufische Architektur in Gelnhausen und Worms, a cura di F. Arens, Göppingen 1971; W. Einsingbach, Gelnhausen Kaiserpfalz, amtlicher Führer, Bad Homburg v. d. H. 1980.T. Biller