Stato emotivo complesso, caratterizzato da manifestazioni di ambivalenza affettiva, verso una persona per cui il soggetto nutre un particolare interesse. Il sentimento di g. va considerato, in forme e gradi diversi, fenomeno morboso, e infatti lo si riscontra in soggetti psicopatici, nevrotici, in personalità immature o, comunque, condizionate da particolari pressioni socioculturali. La tendenza alla g. viene spesso riportata a situazioni complessuali vissute in epoca infantile (formazione reattiva del complesso edipico), eventualmente alimentate da influssi ambientali e, anche, da un maldestro atteggiamento educativo dei genitori. Tipica dell’età infantile è la g. fraterna, che nella prima età si sviluppa nel fratello maggiore, che ravvisa nel fratellino un usurpatore delle cure materne; in una fase più avanzata si sviluppa nel secondo per effetto dei vantaggi che l’età consente al primogenito: ne sono indizio manifestazioni di aggressività, condotte simboliche, sintomi nevrotici isolati (tic ecc.). Manifestazione propria dell’età adulta, e nettamente patologica, è il delirio di g., che frequentemente, ma non esclusivamente, si osserva negli alcolisti, e che si distingue dalla g. passionale perché è basato su premesse (percezioni deliranti, deliri d’interpretazione) chiaramente morbose.