Musicista (Parigi 1838 - Bougival 1875). Figlio di un maestro di canto, studiò al conservatorio di Parigi con E. Marmontel (pianoforte) e con J.-F.-É. Halévy (composizione). A 15 anni ebbe il Prix de Rome e vinse il concorso Offenbach con l'operetta Le docteur Miracle. A Roma scrisse un'opera buffa, Don Procopio, e una seria, Esméralda (poi ridotta a sinfonia con cori sotto il titolo Vasco de Gama), e una Suite per orchestra. Tornato a Parigi fu costretto dapprima a modesti lavori di riduzione e trascrizione. Gli fu poi commissionata un'opera, Les pêcheurs de perles (1863), presto tolta di scena, come accadde poi (1867) a La jeune fille de Perth. Scrisse intanto critiche musicali piene di ardimento e di schiettezza; ammirava R. Wagner, ma riteneva che alle genti di origine latina si convenisse un'arte diversa dalla nordica, come quella di G. Verdi. Seguirono altre opere: Djamileh (1871) e L'Arlésienne (1872), che cadde nell'incomprensione, e nel 1875 Carmen, il capolavoro di B., poco apprezzato dapprima, ma poi sempre più applaudito e amato. Carmen, e anche molte pagine d'altre opere del B., mostrano un'arte chiara, incisiva, ardente sia nella resa del dramma sia nei valori puramente musicali: nella melodia trascinante, nella splendente e leggera orchestrazione. Oltre quelle già citate, B. compose altre opere e operette, nonché musiche corali, varî lavori sinfonici, una quarantina di romanze per canto (oltre una raccolta di canti popolari) e varie composizioni per pianoforte.