Giacarta
I forti contrasti di una delle più popolose città del mondo
Giacarta, tra i più grandi centri urbani del mondo, capitale di un paese di oltre 200 milioni di abitanti, l'Indonesia, è una città dagli accentuati contrasti: un antico forte olandese, un porto pieno di piccole navi a vela, modernissimi edifici e ferrovie su monorotaia, negozi eleganti, grandi alberghi e baracche, fabbriche e giardini di orchidee convivono sotto un cielo grigio per lo smog
Capitale dell'Indonesia, Giacarta (in indonesiano Jakarta, dall'antico Jayakarta "città della vittoria") è una delle più popolose città del mondo: 8.347.000 abitanti nella città vera e propria entro il distretto speciale della capitale, quasi 10 milioni nell'intero agglomerato urbano.
La città sorge sulla costa settentrionale dell'isola di Giava, una delle regioni più densamente popolate di tutto il mondo grazie alla fertilità dei terreni e al clima equatoriale, che hanno reso la sua agricoltura sempre molto ricca, anche se da tempo non più sufficiente alle necessità della popolazione.
Giacarta è un centro commerciale e industriale molto importante, dotato di un porto trafficatissimo e di molte attività industriali che si aggiungono a quelle amministrative e direzionali legate alla funzione di capitale politica che la città ha ereditato dal passato di capoluogo (l'antica Batavia) dei possedimenti della Compagnia olandese delle Indie Orientali (Indie, Compagnie delle).
Anche la struttura topografica di Giacarta risente del particolare rango della città: il centro storico, di impronta coloniale (colonialismo), alle spalle del porto, conserva antichi e interessanti edifici, dove avevano sede le amministrazioni olandesi, e vi sorge il forte settecentesco. Le aree che ospitano le attività politiche odierne sono state edificate a qualche chilometro di distanza: intorno alla piazza Merdeka, dominata dal Monumento nazionale (un obelisco di marmo alto più di 130 m), e centro della Giacarta indipendente, sorgono edifici modernissimi e di grande qualità architettonica (come il palazzo del Parlamento e quello del capo dello Stato); le aree residenziali sono cresciute attorno al nucleo politico antico e a quello moderno, espandendosi soprattutto verso sud, fino a 25 km dal mare. Ai lati dell'area portuale, invece, si sono formate le più consistenti zone industriali (ma molte altre ne sono sorte un po' in tutte le direzioni); le residenze povere e abusive, infine, hanno dilagato in ogni direzione, occupando tutti gli spazi disponibili dentro e intorno ai quartieri regolari.
La città che divenne Giacarta era abitata già nel 5° secolo e fu a lungo porto di vari regni di Giava. Nel 1522 venne 'scoperta' dai Portoghesi, che vi costruirono un forte, presto riconquistato da un sovrano giavanese. Nel 1619 fu occupata dalla Compagnia olandese delle Indie Orientali. Gli Olandesi le diedero il nome di Batavia, la fortificarono, ne bonificarono i dintorni malarici e ne ingrandirono il porto di Sunda Kelapa, ancora oggi utilizzato dalle coloratissime imbarcazioni tradizionali a vela. Il sito del nuovo porto (Tandjung Priok), qualche chilometro a nord-est della città, venne attrezzato alla fine dell'Ottocento e collegato alla città con una ferrovia. Nei dintorni gli Olandesi avevano stabilito grandi piantagioni.
Quando nel 1949 l'Indonesia divenne indipendente, la città prese definitivamente il nome di Giacarta. Subito dopo, ebbe una crescita rapida e imponente: aveva mezzo milione di abitanti al momento dell'indipendenza e già 2,7 milioni nel 1960; oggi l'area edificata occupa 660 km2. Nel 1958 si cercò di controllare l'afflusso di popolazione fondando la città 'satellite' di Kemayoran Baru, a sud-ovest di Giacarta, oggi completamente unita alla capitale.
I problemi di Giacarta, malgrado gli sforzi per modernizzare e riorganizzare la città, sono molto seri: il traffico è congestionato, l'inquinamento elevatissimo, fiumi e canali provocano inondazioni, i quartieri poveri sono privi dei servizi indispensabili.
Giacarta è naturalmente anche un grande centro culturale: ha una dozzina di università, molti musei, spesso allestiti in edifici antichi (come il Museo centrale, uno dei più interessanti di tutta l'Asia, nel vecchio palazzo olandese della Corte Suprema), un centro d'arte, un immenso orto botanico con 3.000 specie di orchidee. Nel parco di Taman Mini, si può visitare la ricostruzione in miniatura di 27 abitazioni tradizionali, in rappresentanza delle 27 province indonesiane, mentre nella città vecchia si trovano mercati di ogni tipo, compreso uno di soli uccelli.