VALLE, Gino
Architetto, nato a Udine il 7 dicembre 1923. Dopo una breve esperienza nel campo della pittura, tra il 1943 e il 1948 studiò all'Istituto universitario di Venezia con C. Scarpa e G. Samonà. Nei primi anni Cinquanta completò la sua formazione ad Harvard, con W.L.C. Wheeton e W. Gropius, per entrare poi nello studio del padre, Provino, fondando con la sorella Neni e con P.R. Menichetti lo studio Valle Associati. Nel 1988 ha ricevuto dall'Accademia Nazionale dei Lincei il premio Feltrinelli per l'architettura.
L'attività più che quarantennale dello studio è stata caratterizzata, pur in uno spettro molto ampio di occasioni professionali, dalla propensione per i temi civili. Tra le realizzazioni e i progetti si succedono i municipi (Pordenone, 1956; Treppo Carnico, 1956-58; Jesolo, 1962; Casarsa della Delizia, 1966-74; Fontanafredda, 1973-81; Sutrio, 1975-78), le banche (Udine, 1953-55; Latisana, 1954-56; Gorizia, 1955; Udine, 1961; Milano, Padova e Venezia, 1977-81; New York, 1981-86; Schio, 1982-87; Azzano Decimo, 1987-89), le scuole (Sutrio, 1957-62; Rualis di Cividale, 1968-69; Maiano di Udine, 1971; Pordenone, 1973-74; Valdadige, scuole prefabbricate, 1974-76; Berlino, 1983-89), il palazzo della Regione a Udine (1969-75), palazzi di giustizia di Padova (1984-90) e Brescia (1986-88), i centri direzionali a Trieste (1972-73) e Pordenone (1972-82), e il complesso alla Défense a Parigi (1984-88). Vanno inoltre citati alcuni piccoli interventi monumentali: dal monumento alla Resistenza di Udine (1959-69) al monumento ai partigiani e alle vittime della strage di Piazza della Loggia a Brescia (1975), alla tomba di P.P. Pasolini a Casarsa della Delizia (1977). In questa linea di tendenza s'insinua, negli anni Sessanta e Settanta, il tema dell'edificio produttivo, nella doppia veste di fabbrica e ufficio. Ha così origine una collaborazione continua nel tempo con piccoli e grandi gruppi industriali: da Zanussi alle Ceramiche Scala, alla Zoppas, alla Olivetti, alla IBM. Più circoscritta e concentrata, soprattutto a partire dalla metà degli anni Settanta, è la progettazione di complessi abitativi: fra questi vanno annoverate le abitazioni popolari alla Giudecca di Venezia (1980-86), l'opera di maggiore fortuna critica tra le realizzazioni recenti di Valle. Significativamente assenti sono i piani urbanistici: per V., infatti, l'intervento di scala più ampia sulla città è sempre e comunque un progetto di architettura, così come ha avuto occasione di dimostrare nel concorso per la Pirelli alla Bicocca (1985-88).
Bibl.: P.-A. Croiset, Gino Valle. Progetti e architettura, Milano 1989.