Statistico, economista e demografo (Mantova 1885 - Rio de Janeiro 1967), prof. nelle univ. di Messina (1909-14), Roma (1915-24) e Milano (1924-38), e direttore del Giornale degli Economisti (1910-38). Costretto a lasciare l'Italia nel 1939 per ragioni razziali, si trasferì in Brasile, dove fu consulente tecnico del Servizio nazionale di censimento (1939-48) e quindi del Consiglio nazionale di statistica di cui diresse il laboratorio (1949-57) e dove creò una fiorentissima scuola di demografia; nel 1954 fu nominato presidente dell'Unione internazionale per lo studio scientifico della popolazione, della quale divenne (1957) presidente onorario; nel 1956 tornò a insegnare all'univ. di Roma di cui fu nominato professore emerito nel 1961. Socio nazionale dei Lincei (1947). Tra le moltissime opere, assai note le sue Prospettive economiche (15 voll., 1921-37), apprezzata fonte di documentazione sulla storia economica di quegli anni, e i corsi universitarî, tra i quali vanno ricordati: Statistica economica e demografica (1920); Lezioni di statistica metodologica (1922); La realtà economica (1934). Si ricordano ancora: Le popolazioni delle grandi città italiane (1908), primo modello di analisi dei fattori determinanti lo sviluppo dei centri urbani; La salute pubblica in Italia durante e dopo la guerra (1925), approfondita indagine delle conseguenze demografiche e sanitarie, dirette e indirette, della prima guerra mondiale; l'Economia della popolazione (1960), lucida sintesi delle interdipendenze tra evoluzione demografica e sviluppo economico, la raccolta di Saggi di metodologia demografica (1963).