ASINI (degli Asini, Asinio), Giovanni Battista
Nacque a Firenze e visse nella seconda metà del sec. XVI. Studiò diritto prima a Bologna e poi a Padova, donde fu chiamato da Cosimo I con l'incarico di tenere corsi sulle istituzioni giustinianee nell'ateneo fiorentino. Con la riapertura dell'ateneo di Pisa (1543), sempre per volontà di Cosimo I, si trasferì in questa città per tenervi le lezioni ordinarie de sero che erano le più ambite dai professeri per la maggiore remunerazione che ne percepivano, ma anche, dai più valorosi, per il maggiore impegno scientifico che richiedevano. Da Pisa tornò nuovamente alla natia Firenze, e quindi, ritiratosi dopo undici anni dall'insegnamento accademico, si dedicò alla stesura di opere giuridiche che ebbero, notevole diffusione nei sec. XVI-XVII per la ricchezza di informazione e lo sfoggio di erudizione.
I suoi Commentarii in Titulum Digestorum de religiosis et sumptibus funerum, Florentiae 1562, dedicati al cardinale Giovanni de' Medici, prendendo le mosse dal tit. VII del lib. XI del Digesto, si estendono, qua e là, a tutta la materia successoria che è trattata quasi sempre in atteggiamento critico nei confronti delle dottrine dei glossatori e commentatori, tanto civilisti quanto canonisti, che egli dimostra di conoscere profondamente, pur senza fare distinzione tra Glossa e Commento. Tuttavia, la sua trattazione, in elegante prosa latina, non sempre è coerente con la impostazione scientifica del tema studiato, e, come era uso tra i giuristi del tempo, notevoli sono le digressioni di indole morale, teologica e storica che appesantiscono la lettura e ben poco giovano a risolvere in termini giuridici la problematica dell'istituto successorio. L'opera in parola è, addirittura, preceduta da un saggio De contemnenda morte molto lodato dal Fabroni. Altra opera fondamentale dell'A., che insieme con la precedente è da considerarsi la sua opera principale, è quella sul processo civile intitolata: Practica aurea seu processus iudiciarius ad Statutum florentinum de modo Procedendi in civilibus interprotatio,Florentiae 1569-1571 (successive edizioni: Venetiis 1581 e 1588,Francofurti 1589, e 1609 nel trattato De Correlativis a cura di Matteo Boys con il titolo: Practica civilis seu processus iudiciarii ad Statutum stilumque florentinum et ius municipale totius Europae de modo procedendi in civilibus directi conscriptique;e ancora: Francofurti 1671). Quest'opera nacque nel fervore delle riforme di Cosimo I de' Medici, e l'A. dichiara, nella dedicatoria al medesimo Cosimo, di averla compilata sulla base del primo Statuto di Firenze (lib. II) riguardante il processo civile, affinché potesse servire a promuovere una vasta opera di riforma legislativa del diritto processuale, dato che l'ordinamento stabilito dal vecchio Statuto non era più rispondente alla nuova costituzione dei principato. Anche in quest'opera, alla ricchezza di informazione e alla utilizzazione critica dei risultati scientifici dei giossatori e dei commentatori, fa riscontro una certa dispersione nell'inquadramento generale della vasta e non facile materia. Altra opera di un certo respiro è il De executionibus tractatus, Florentiae 1571,(altre edizioni: Venetiis 1589 e 1600;Francofurti 1602, e 1606 nel Thesaurus iuris executivi ecclesiastici et civilis, e ancora: Francofurti 1624).
L'A. morì, quasi certamente a Firenze nel 1585.
Bibl.: A. Fontana, Amphitheatrum legale, I,Parmae 1688, coll. 41 s.; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia,I,2, Brescia 1753, pp. 1625.; A. Fabroni, Historia Academiae Pisanae,II, Pisis1792, pp. 173-175; F. Inghirami, Storia della Toscana, XII, Fiesole 1843, p. 146.