BOSCOLI, Giovanni
Figlio di Giachinotto, di famiglia fiorentina, non conosciamo l'anno della sua nascita. Nel 1422 si addottorava in diritto canonico a Bologna; in quello Studio compare nel 1424 quale "rector citramontanorum" e lettore per l'anno 1424-25, mentre per l'anno seguente risulta assente da Bologna (in sua vece veniva nominato un supplente: Dallari, IV, p. 49). Come lettore compare di nuovo nel 1429-30.
L'episodio di maggior rilievo che su di lui si conosce è il ruolo avuto, nel 1431, nel comporre la pace fra Bologna e il pontefice, dal giugno dell'anno precedente in stato di guerra (v., in proposito, P. Partner, The Papal State under Martin V, London 1958, pp. 89 ss.). Le cronache bolognesi (in alcune delle quali il suo nome diviene Bosco o Boschi) lo qualificano come chierico della Camera apostolica e commissario del papa, a San Giovanni Persiceto, presso il legato pontificio Nicola Acciapaccia vescovo di Tropea.
Con la morte di Martino V e l'elezione, il 3 marzo 1431, di Eugenio IV al pontificato, la situazione bolognese aveva subito un'evoluzione. Quel che sembra ricostruibile dal racconto delle cronache (e soprattutto dall'esposizione del Ghirardacci) è che, contro un indurimento dell'Acciapaccia sulla linea che era stata quella di Martino V, il B. si fece promotore di una nuova linea più conciliatrice, secondo le direttive di Eugenio IV, per giungere ad una pacificazione sulla base della discussione di una serie di capitoli.
Le trattative si compirono alla certosa, alla presenza dell'inviato pontificio Bartolomeo dal Pozzo, il 25 aprile. Dopo l'annunzio solenne della pace, il giorno seguente (26 aprile) i Bolognesi eleggevano il B. governatore di Bologna, ed egli compiva il suo ingresso solenne nella città, accompagnato dal Gattamelata alla testa di centocinquanta soldati. Dava subito mano all'opera di normalizzazione, permettendo nuovamente il rifornimento di viveri alla città, facendo rifluire l'acqua nei canali, togliendo l'interdetto (28 aprile). Nel periodo del suo governo si ebbe un tentativo, da parte degli sbanditi del partito dei Bentivoglio, di occupare San Giovanni in Persiceto: secondo una cronaca (Corpus chronicorum, cronaca B, pp. 33 s.), il B. stesso sarebbe stato implicato in un primo momento nella congiura, che avrebbe poi tradito: certo è che il tentativo dei fuorusciti fu da lui represso con l'appoggio dei Canetoli e degli Zambeccari (Ghirardacci, p. 30). Un altro risultato della sua opera fu la riconquista all'obbedienza della Chiesa di Castel San Pietro (19 giugno). Il B. resse Bologna finché non fu sostituito, il 7 settembre, dal protonotario apostolico Fantino Dandolo.
L'anno seguente, nell'ottobre, il B. compare a fianco di Daniele Scotti vescovo di Parenzo e tesoriere pontificio in una ambasceria inviata da Eugenio IV ad Alfonso d'Aragona, reduce dall'attacco all'isola di Gerba. Nel 1435 si iscriveva all'arte dei Giudici e Notai in Firenze, e si dedicava alla pratica legale. Nessun'altra notizia di rilievo ci risulta su di lui.
Morì nel 1448.
Fonti eBibl.: I rotuli dei lettori... dello Studio Bolognese, a cura di U. Dallari, IV, Bologna 1874, pp. 47, 49, 58; G. Curita, Anales de la Corona de Aragón, III, Zaragoza 1610, f. 221r; C. Ghirardacci, Historia di Bologna, in Rer. Ital. Script., XXXIII, 1, vol. III, a cura di A. Sorbelli, pp. 29 s.; Corpus chronicorum Bononiensium,ibid., XVIII, 1, vol. IV, a cura di A. Sorbelli, pp. 32 ss. (cronaca B), 41, 45-48 (cronaca A);Hyeronimus de Bursellis, Cronica gestorum ac factorum memorabilium civitatis Bononie,ibid., XXIII, 2, a cura di A. Sorbelli, p. 80; Giovanni di Mº Pedrino depintore, Cronica del suo tempo, a cura di G. Borghezio e M. Vattasso, I, Roma 1929, pp. 285 s.; A. Sorbelli, Storia dell'Università di Bologna, Bologna 1944, pp. 168, 242; G. Beltrami, Gli Orsini di Lecce e Taranto durante il regno di Giovanna II, in Arch. stor. per le prov. napol., n.s., XXXVI (1956), p. 120; C. Piana, Nuove ricerche su le Università di Bologna e di Parma, Quaracchi 1966, p. 468; L. Martines, Lawyers and Statecraft in Renaissance Florence, Princeton, New Jersey, 1968, p. 484.