Fisico matematico e ingegnere italiano (Lucca 1871 - Castiglioncello 1950). Figlio di Giorgio, discepolo di E. Beltrami e di L. Cremona, fu per molti aspetti un autodidatta. Direttore (1906-23) dell'ufficio tecnologico del comune di Roma: sono di questo periodo numerosi brevetti e proposte di innovazioni e miglioramenti, principalmente nel campo dei trasporti ferroviarî e in quello della produzione e distribuzione dell'energia elettrica. Nel 1901 propose un nuovo sistema di unità di misura basato su quattro unità fondamentali (metro, kg-massa, secondo, e una unità elettrica, coulomb od ohm), noto come sistema G., che nel 1935 fu adottato internazionalmente. Al G. si devono poi la revisione e sistemazione, in una coerente teoria, del calcolo operatorio, nonché ricerche sulle equazioni integrali e altri argomenti di matematica pura. Il G. segnalò nel 1912, in una lettera ad A. Einstein, la possibilità che il campo gravitazionale influenzasse i raggi luminosi, ipotizzando il fenomeno la cui teoria fu poi formulata da Einstein (1914). Prof. (1926-29) di fisica matematica e di meccanica razionale all'univ. di Cagliari, poi a Palermo, quindi (1934) a Roma alla cattedra di trasmissioni e misure telegrafiche e telefoniche (poi comunicazioni elettriche) della scuola d'ingegneria. Accademico pontificio (1936) e socio nazionale dei Lincei (1947).