Matematico (Cuneo 1858 - Torino 1932), prof. di calcolo infinitesimale alla univ. (dal 1890) e all'Accademia militare di Torino, socio nazionale dei Lincei (1929); uno dei maggiori matematici italiani moderni. Al nome di P. restano legati soprattutto la costruzione di un utile e rigoroso formalismo logico; la rigorosa critica logico-formale dei fondamenti dell'aritmetica, della geometria proiettiva, della teoria generale degli insiemi; il primo esempio d'integrazione per approssimazioni successive nella teoria delle equazioni differenziali ordinarie (il metodo sarà ripreso e sviluppato da Ch.-E. Picard); l'enunciato e la prima dimostrazione dell'esistenza degli integrali di siffatte equazioni sotto la sola ipotesi della continuità dei dati (teorema di P.); il calcolo vettoriale, del quale P. è da considerare uno degli inventori. Elaborò e tentò la diffusione di un linguaggio scientifico internazionale (latino sine flexione o interlingua). Tra le sue opere: Calcolo geometrico (1888), Principi di logica matematica (1891), Formulario mathematico (1894-1908).