Architetto italiano (Bologna 1930 - ivi 2016). Figura centrale dell’architettura italiana del Novecento, ha posto al centro della sua indagine la relazione tra spazio urbano e spazio sacro, fornendo un contributo sostanziale alla riconfigurazione in senso moderno della città di Bologna. Attivo durante l’apostolato del cardinale G. Lercaro (1952-68), che gli ha affidato la sezione tecnica dell’Ufficio nuove chiese in collaborazione con G. Trebbi, ha elaborato - annodando fertili collaborazioni con architetti quali A. Aalto, Kenzo Tange e Le Corbusier - un linguaggio architettonico dei contesti ecclesiali in grado di costruire nuovi nuclei aggregativi negli spazi periferici. Il profondo senso etico del costruito apprezzabile nei contesti ecclesiali (tra le numerosissime realizzazioni: chiesa e complesso parrocchiale della Beata Vergine Immacolata in via Piero della Francesca, Bologna, 1956-62; chiesa e campanile di S. Michele Arcangelo a Le Mogne di Camugnano, Bologna, 1958-63; chiesa del Crocifisso e opere parrocchiali, Nuova Vajont, Pordenone, 1968; chiesa per villaggio turistico, Pian di Balestra, San Benedetto Val di Sambro, 1974; luogo liturgico nel monastero Madonna Fiducia S. Biagio, Mondovì, 1992; chiesa S. Maria della Presentazione al Tempio, Roma) sostanzia anche gli interventi di G. nell’architettura pubblica (complesso di edifici a uso abitazione e negozi nel quartiere CEP, via della Barca, Bologna, coord. G. Vaccaro, 1957-60; cimitero di Erto a Monte, 1970-72; teatro all’aperto, Gorizia, 1984; progetto per tipologie a basso costo in Tunisia, con M. Tamburini, 1987-88) e industriale (complesso Gandolfi - OM, Cicogna di S. Lazzaro di Savena, Bologna, 1962-65). Imprescindibili anche i suoi contributi in ambito teorico: redattore di Chiesa e quartiere (1955-68), saggista per i periodici Chiesa oggi ed Ecclesia, fondatore (1970) di Parametro, G. è autore di testi critici tra i quali si citano qui Costruire l’architettura (1981) e Architettura industriale (con E. Zacchiroli, 2004).