Poeta tedesco, accanto a Wolfram von Eschenbach massimo esponente dell'epopea cortese nell'epoca del suo più rigoglioso fiorire. Della sua vita s'ignora pressoché tutto: si ritiene che sia morto attorno al 1210. Difatti attorno a quella data lasciò interrotta l'unica opera sicuramente sua, il poema Tristan und Isolde, capolavoro medievale della mistica d'amore. Dotato di vasta cultura, in specie orientato verso il mondo classico, G. riprende una leggenda elaborata in Francia e già trattata anche in Germania da Eilhart von Oberg (verso il 1170). La fonte dichiarata per G. è però il franco-normanno Thomas de Britanje. Poeta dotto ed esteta controllato, sulla traccia di Hartmann von Aue ma di molto sopravanzandolo sulla via della perfezione stilistica, G. accoglie i motivi più tipici del mondo cavalleresco, come la glorificazione della potenza dell'amore e dei diritti della natura e della passione. Opera intensamente lirica, il Tristan und Isolde resta tra le principali testimonianze della "mistica d'amore" del Medioevo. Risultò tanto singolare ed eccezionale da riuscire anche irripetibile; e difatti Ulrich von Türheim (1240) e Heinrich von Freiberg (1285), i quali intesero completare il poema lasciato incompiuto da G., ne ripresero soltanto l'esteriore vicenda.