Scrittore italiano (Vicenza 1929 - Treviso 1986). Il suo talento si rivelò fin dal romanzo d'esordio, Il ragazzo morto e le comete (1951), di crudo realismo e al tempo stesso intenso e poetico, cui seguì La grande vacanza (1953). Dalla purezza della giovanile ribellione passò a un romanzo in apparenza tradizionale e vocato al successo, anche per il tema scabroso, Il prete bello (1954), di ambientazione provinciale e d'impianto realistico, ma notevole per la lucidità della penetrazione psicologica e il nitore della prosa. Dopo altri due romanzi ambientati nella provincia veneta, Il fidanzamento (1956) e Amore e fervore (1959; dal 1973 col tit. Atti impuri), P. diede con Il padrone (1965) una caustica satira dell'industria culturale e una denuncia dell'alienazione neocapitalistica sorretta da un'audace invenzione fantastica. Autore di sceneggiature e di testi teatrali (L'assoluto naturale, 1967), raggiunse i suoi risultati più maturi con i racconti (Il crematorio di Vienna, 1969; Gli americani a Vicenza e altri racconti, 1952-1965, post., 1987), che culminarono nel paradossale pedagogismo di Sillabario n. 1 (1972) e Sillabario n. 2 (1982). Pubblicò diversi libri legati al suo lavoro di inviato per il Corriere della sera: Cara Cina (1966); Guerre politiche. Vietnam, Biafra, Laos, Cile (1976); L'eleganza è frigida (1982).