(etiopico Gondèr o Gu̯åndèr) Città dell’Etiopia (206.987 ab. nel 2007), a 2270 m s.l.m. a N del Lago Tana. Era un semplice villaggio quando (nel 1635 circa) fu eletta a capitale d’Abissinia dal negus Fasiladas (1632-67), che vi fece costruire un palazzo. Altri edifici furono fatti costruire dai successori (castelli di G.). Rimase capitale sino alla metà del 19° secolo. Spostatosi con Menelik II il centro dello Stato etiopico nello Scioa, G. perdette ogni importanza fuorché quella storica e archeologica. Occupata nel corso delle operazioni italiane contro l’Etiopia il 1° aprile 1936, divenne capoluogo del governatorato dell’Amhara nell’Africa Orientale Italiana. È tuttora mercato frequentato, con industrie tessili e alimentari. Ha sede in G. uno degli istituti dell’università statale Ḫāyla Sellāsyē I, il Public health college.
Dei quartieri, nei quali G. era un tempo divisa, rimangono due rioni cristiani e uno musulmano; quasi abbandonato è il quartiere dei Falascià.