In medicina, neoformazione di natura infiammatoria, caratterizzata dall’abbondante proliferazione cellulare, che si accompagna in misura più o meno evidente a neoformazione di connettivo e di vasi sanguiferi. Deriva il nome dall’affinità istologica con il tessuto di granulazione cicatriziale, da cui differisce per le cause, l’evoluzione cronica, la produzione di tumefazioni ecc. Le cause sono varie, come le denominazioni specifiche: infezione tubercolare (tubercoloma), lebbra (leproma), morva (nodulo morvoso), sifilide (sifiloma) ecc. L’aspetto istologico comune è quello di un agglomerato di cellule con disposizione particolare in ciascuna malattia; in genere il g. evolve verso la necrosi o la suppurazione nella parte centrale, seguita o dall’estensione del processo o dalla sua guarigione in cicatrice. Il g. anulare è una malattia cutanea rara, rappresentata da piccoli noduletti duri, non dolenti, a decorso subacuto e cronico, che assumono spesso una forma ad anello e si localizzano di preferenza sul dorso della mano. Il g. apicale si sviluppa attorno all’apice della radice di un dente cariato o colpito da gangrena della polpa. Il g. benigno è uno dei nomi della sarcoidosi o malattia di Besnier-Boeck-Schaumann. Il g. eosinofilo è una forma localizzata di istiocitosi X, solitamente a sede ossea, molto più raramente polmonare, linfonodale, epatica ecc. Il g. tricofitico è una rara forma di tricofizia con il cuoio capelluto come sede preferita. Il g. ulceroso genitale (detto anche g. venereo e g. inguinale) è una malattia frequente nelle regioni tropicali, dovuta al bacillo capsulato gram-negativo Donovania granulomatis.