Animale alato mitologico e fantastico (detto anche grifo; fig. 1) dalla testa d’uccello e dal corpo di leone. Come la sfinge, appare nell’antica arte dell’Asia Anteriore, dell’Egitto e di Creta e poi anche nell’arte orientalizzante greca. Nella mitologia greca i g. sono in eterna lotta contro il favoloso popolo settentrionale degli Arimaspi che tentano di rapire il tesoro di Apollo da essi custodito.
Il g. che Dante immagina nel Paradiso terrestre è ritenuto simbolo della Chiesa; e già in s. Isidoro esso è simbolo di Cristo. È anche l’emblema di Perugia.
Genere (Gyps) di uccelli dell’ordine Accipitriformi (o Falconiformi secondo alcuni autori), famiglia Accipitridi, comprende circa 7 specie. Il g. eurasiatico (Gyps fulvus; fig. 2) ha grandi dimensioni (apertura alare di 240-280 cm), testa e collo grigi, privi di penne; folto collare bianco (marrone nei giovani), corpo color tortora con remiganti marroni-nere. Frequenta ambienti aperti di montagna e pianura; nidifica in colonie su elevate pareti di roccia; si nutre di carogne.
Ha una distribuzione molto ampia ma frammentata, che si estende dai paesi circummediterranei fino all’Asia centrale e al Corno d’Africa; la sua presenza è in calo in gran parte dell’Europa, tranne in Spagna. In Italia, escluso in Sardegna, si è estinto negli anni 1960, a causa della pratica dei bocconi avvelenati, della caccia e della diminuzione dell’allevamento brado; è stato reintrodotto in aree protette in Friuli, Abruzzo, Calabria e Sicilia.