Figlio (m. sul Taro 894) di Guido I e di Adelaide, figlia di Pipino re d'Italia. Valoroso e abile come il padre, dopo aver riunito (883) i ducati di Spoleto e Camerino, assunse un atteggiamento di decisa indipendenza di fronte a Carlo il Grosso, come di fronte al pontefice Stefano V, che però difese con successo dai Saraceni del Garigliano. Dopo un breve dominio a Capua e a Benevento, spinto anche dall'ambiziosa moglie Ageltrude, profittando della deposizione di Carlo il Grosso (888), passò in Francia e si fece incoronare re di Francia a Reims, ma costretto a cedere al più potente Oddone, conte di Parigi, tornò in Italia e, sconfitto Berengario duca del Friuli, fu incoronato re d'Italia (889) e due anni dopo imperatore (891), rafforzando notevolmente la propria potenza con il conferimento del regno d'Italia al figlio Lamberto poi associato all'impero. Contro di lui invano papa Formoso fece venire in Italia Arnolfo di Carinzia e organizzò una rivolta di feudatarî (894). Nei periodi di tregua G. mirò a riportare l'ordine nello stato e ad accrescere nelle città il potere dei vescovi.