Pittore e incisore (n. Santa Fiora 1922). A Roma, parallelamente agli studî in ingegneria e ai primi contatti con F. T. Marinetti, si è dedicato da autodidatta alla pittura. Dopo un lungo soggiorno in Cile, Brasile e Perù, S. ha vissuto a Venezia (1954-57) e a Milano (1957-64) dove, partecipe delle tendenze informali, ha cominciato a elaborare su superfici chiare, opalescenti, sottili tracce grafiche vicine alle soluzioni di A. Gorky (serie dei Racconti segnici, 1954-57, delle Metamorfosi, 1959-60); dal 1964 a Roma si è dedicato anche allo studio e alla sperimentazione delle tecniche dell'incisione, che è diventata componente essenziale del suo lavoro. Insegnante di incisione all'accademia dell'Aquila, dal 1976 professore all'accademia di belle arti di Roma, di cui è diventato direttore (1985-88). Autore, nel 1983, di quattro vetrate e della Via Crucis, per la chiesa dei SS. Gioacchino e Anna a Roma, con i Segni di Roma (1979-83) e Cosmati (1983-84) S. libera altre valenze del colore fino a inondare con esso la superficie, in una metamorfosi floreale di geometrie nel Giardino di Euclide (1988) o nell'amplificazione dell'immagine in Partiture (1990). Energia cromatica ridefinisce l'immagine della realtà in Aure (1991), Archi (1998), Orizzonti (2002-03). Tra i suoi scritti: Il gesto e il segno, tecnica dell'incisione (1979); Vedere (1993). Nel 2008 il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi di Pisa ha dedicato a S. una mostra in cui sono documentati i suoi cinquanta anni di attività artistica; tra le esposizioni successive si segnalano l'antologica Guido Strazza. Ricercare (Roma, Galleria d'arte moderna, 2017), Guido Strazza. Il gesto e il segno. Una mostra per i cent’anni (Roma, Accademia di belle arti, 2022) e Trame e segni (Roma, Accademia di San Luca, 2023).