Architetto (Brema 1893 - Berlino 1972). Terminati gli studî a Berlino, aderì al movimento espressionista Die gläserne Kette di B. Taut, subendo il fascino della ricerca di E. Mendelsohn, testimoniato dal concorso per la Chicago Tribune (1922). Dal 1925 al 1932 insegnò presso la Staatliche Akademie für Kunst und Kunstgewerbe di Breslavia: arco di tempo in cui, inoltre, fece parte dell'associazione di architetti Der Ring (con W. Gropius, H. Häring, B. Taut, M. Taut, H. Poelzig, E. Mendelsohn, L. Hilberseimer, L. Mies van der Rohe) e a cui risalgono i progetti per i magazzini Konitzer a Marienburg (1925), le case binate nel Weissenhof di Stoccarda (1927, su invito di Mies van der Rohe), il blocco per appartamenti sul Kaiserdamm a Berlino (1928-29), il gruppo di abitazioni per il quartiere Siemensstadt a Berlino-Charlottenburg (1929-31) e quello per l'impianto libero su struttura in acciaio che caratterizza l'originale casa Schminke a Löbau (1933). Tra i pochi architetti di rilievo a non lasciare la Germania durante il nazismo, dopo un isolamento durante il quale rielaborò concezioni architettoniche di matrice espressionista, fusa con dettami di poetiche organiche, S. progettò (tra il 1950 e il 1972) architetture che rappresentano il culmine della sua articolata evoluzione compositiva, ricevendo incarichi e riconoscimenti ufficiali nazionali e internazionali. Dal piano per la ricostruzione di Berlino (1946) al progetto di scuola primaria a Darmstadt (1951), al concorso per il teatro di Kassel (1952-54) o al gruppo residenziale Romeo und Julia a Stoccarda (1954-59), S. tese sempre più a fondere rinnovamenti tipologici con ricerche di spazialità organiche. Una mirabile sintesi della sua poetica è offerta dalla sede della Filarmonica a Berlino (1956-63): opera che testimonia la ragione di scelte compositive suggerite dal desiderio di coniugare forme e funzioni dell'interno con soluzioni esterne non estranee al panorama urbano.