Uomo politico statunitense (Lamar, Missouri, 1884 - Kansas City 1972). Democratico e vicepresidente di F. D. Roosevelt (1944), ne fu il successore alla presidenza (1945). Fautore del "contenimento" del comunismo, formulò la cd. dottrina T., che garantiva il sostegno degli Stati Uniti ai paesi che ne fossero minacciati, promuovendo il piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa. Rieletto (1948), promosse l'istituzione della NATO (1949) e l'intervento in Corea (1950), evitando però l'allargamento del conflitto ad altri paesi.
Figlio di agricoltori, trascorse l'infanzia lavorando la terra e studiando nelle scuole secondarie. Dopo un intervallo di vita cittadina, tornò all'azienda paterna e vi restò occupato per dieci anni. Tornato in patria dalla prima guerra mondiale col grado di capitano, si dedicò al commercio, ma crisi postbellica lo portò al fallimento. Studiò in seguito legge. Entrato nel Partito democratico (1922), dopo aver ricoperto cariche di contea e di stato fu eletto al Senato federale (1934). Divenuto molto popolare dopo aver assunto la presidenza di una commissione d'inchiesta sul programma di difesa nazionale e sui profitti legati allo sforzo bellico (1941), divenne vicepresidente di F. D. Roosevelt, per succedergli alla sua morte (apr. 1945). T. durante la presidenza dovette prendere importanti decisioni nel delicato periodo finale del secondo conflitto mondiale (richiesta di resa incondizionata alla Germania, autorizzazione al lancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki) e in quello iniziale della guerra fredda con l'URSS. In politica estera la cosiddetta dottrina T., che garantiva il sostegno statunitense a tutte le nazioni "minacciate dal comunismo", trovò applicazione pratica nel 1947 nella concessione di aiuti finanziari a Grecia e Turchia, nella firma del Trattato interamericano di assistenza reciproca, ma soprattutto nel piano Marshall per la ricostruzione dell'Europa. Negli affari interni T. tentò invano di riprendere la politica rooseveltiana del New deal (ribattezzata Fair deal e incentrata soprattutto sul controllo federale dei prezzi), scontrandosi con l'opposizione congiunta di repubblicani e democratici del sud, contrapposti al presidente anche in materia di diritti civili. Rieletto a sorpresa nelle presidenziali del 1948 (i democratici del sud, spaccando il partito, avevano proposto un loro candidato), T. reagì all'aggravarsi della guerra fredda favorendo l'istituzione della NATO e con l'intervento militare in Corea; contrario tuttavia a un ulteriore allargamento del conflitto coreano, nell'apr. 1951 destituì il gen. D. MacArthur, disposto a un'azione militare contro la Cina popolare, intervenuta a sua volta a fianco delle truppe nord-coreane.
Tra gli scritti di T., si ricordano soprattutto quelli autobiografici (Memoirs, 2 voll., 1955-56).