Località archeologica situata nei pressi del Lago di Urmia, nell’Azerbaigian iraniano. La prima occupazione del sito (6000 a.C.) si riferisce a un piccolo villaggio. Il periodo tra il 1500 e l’800 a.C. rappresenta una fase culturale unitaria, caratterizzata dall’uso abbondante del rame e del bronzo e poi del ferro. Le sepolture, in necropoli esterne alle mura, consistono in inumazioni entro tombe di pietra o mattoni. Di particolare interesse è un tipo di edificio dotato di ingresso con scalinata e grandi ambienti. Migliaia gli oggetti in avorio, ambra, oro, argento, vetro ecc., artisticamente lavorati. All’insediamento manneo (8°-7° sec. a.C.) risale la fortificazione della cittadella. L’architettura ha affinità con quella urartea e anatolica. La produzione artistica mostra invece influenze siriane e assire.