Uomo di stato tedesco (Gangloffsömmern, Turingia, 1700 - Dresda 1763); fece rapida carriera alla corte di Augusto il Forte, elettore di Sassonia e re di Polonia, fino a divenire (1733) presidente di camera, con la cura dell'intera amministrazione. Favorito anche del successore, Federico Augusto III, che lo nominò anche primo ministro (1746), nelle guerre tra Austria e Prussia avvicinò la Sassonia all'Austria e alla Francia, attirandosi l'odio di Federico II di Prussia. La guerra doganale con la Prussia, le spese della corte e le sue personali avendo resa difficile la situazione economica del paese, cercò, ma con scarso successo, di porvi riparo con la fondazione di manifatture di tabacco e di seta. Alla capitolazione dell'esercito sassone a Pirna (1756), accompagnò il re a Varsavia, mentre Federico II faceva bruciare, per vendetta, i suoi castelli. Dopo la guerra dei Sette anni, dimessosi (1763), gli fu intentato un processo per abuso di fiducia e concussione.