(ted. Dresden) Città della Germania orientale (506.000 ab. nel 2007), capitale del Land della Sassonia, posta a circa 110 m s.l.m. sull’Elba. Il fiume divide il nucleo antico (Altstadt) dalla parte più recente (Neustadt), ma di fatto l’agglomerato urbano si è espanso a macchia d’olio, fin dalla metà del 19° sec., arrivando a inglobare i centri di Radebeul (a NO), Freital (a SO) e Heidenau (a SE, zona industriale), mentre in direzione NE un limite è frapposto dalla grande area verde del Dresdner Heide. Favorita dalla vicinanza a bacini di materie prime (Monti Metalliferi) e dall’ottimo sistema di comunicazioni (vie navigabili, ferrovie), D. è sempre stata una delle maggiori città manifatturiere tedesche. Durante l’ultimo decennio del 20° sec. ha avuto un sensibile calo demografico, a causa del ridimensionamento delle industrie pesanti insediate nel periodo di appartenenza alla Repubblica Democratica Tedesca, nonché dalla posizione eccentrica e appartata rispetto alla Germania riunificata. L’apparato industriale tuttavia è stato poi ricostituito, nei settori meccanico ed elettromeccanico (apparecchi di precisione), chimico, ottico, tessile e alimentare. D. è inoltre un importantissimo centro culturale (sede universitaria dal 1828), con istituzioni scientifiche famose ed è una delle principali città d’arte tedesche, capace di attrarre forti flussi turistici. L’antico dualismo con Lipsia appare in parte superato con la formazione di una regione metropolitana che comprende i due grandi centri sassoni e deborda nei Länder di Sassonia-Anhalt e Turingia.
Inizialmente colonia di pescatori slavi sulla destra dell’Elba, è ricordata quale città nel 1216, sottoposta al margravio Dietrich di Meissen (m. 1221). Ai margravi di Meissen della casa di Wettin di Sassonia rimase dal 1319 al 1485, quando fu assegnata alla linea albertina di quella casa. La sua prosperità, derivata in origine dall’industria dei panni, si accrebbe con il 16° sec., allorché divenne residenza stabile dei suoi principi. Nel 1539 vi prese piede la Riforma protestante. Ricostruita e ampliata dopo l’incendio del 1591, ebbe grande impulso dall’elettore Federico Augusto il Forte (1694-1733), dal 1697 re di Polonia con il nome di Augusto II, che l’abbellì, l’ampliò e sviluppò in particolare l’industria della porcellana. Nel dicembre 1745, dopo la battaglia di Kesselsdorf, Federico II vi firmò il trattato di pace che metteva fine alla guerra austro-prussiana, cominciata nel giugno. Nel corso della guerra dei Sette anni, fu assediata e gravemente danneggiata (1760). Teatro di aspre battaglie durante le guerre napoleoniche, dopo la pace di Vienna ebbe inizio il suo grande sviluppo industriale. Occupata dai prussiani nel 1866, rimase fino al 1918 sede dei principi di Sassonia. Durante la Seconda guerra mondiale subì gravi danni (il centro monumentale, in particolare, fu quasi interamente distrutto dal bombardamento aereo anglo-americano nella notte dal 13 al 14 febbraio 1945).
L’Altstadt, sulla riva sinistra dell’Elba, si incentra sul castello e la vecchia piazza del mercato; un ponte di pietra collegava le due rive già dal 13° secolo. Dopo le devastazioni della guerra, un sensibile restauro le ha restituito in parte l’aspetto del suo più felice splendore tra il 17° e 18° secolo. Accanto al castello rinascimentale, più volte rimaneggiato, è stato ricostruito lo Zwinger, giardino chiuso da gallerie e padiglioni, grandiosa opera dell’architetto M.D. Pöppelmann e dello scultore B. Permoser: ospita, oltre al museo storico e alla collezione di porcellane, parte della prestigiosa Gemäldegalerie. È stata restaurata la chiesa di corte (Hofkirche), realizzata da G. Chiaveri e Ch. Knoffel (1739-55). La neoclassica Guardia della città vecchia (1830) fu costruita da K.F. Schinkel; G. Semper, architetto di D. dal 1834 al 1848, realizzò, oltre alla parte settentrionale che chiude lo Zwinger, il nuovo edificio dell’Opera (1838-41). L’Albertinum, eretto alla fine del 19° sec. sulle fondamenta del cinquecentesco arsenale, ospita, tra l’altro, raccolte museali del 19°-20° sec. e una preziosa collezione di gioielli. Nella Neustadt sono da ricordare il Palazzo Giapponese e la chiesa dei Re Magi, di Pöppelmann. Biblioteca importante è la Sächsische Landesbibliothek, già biblioteca reale pubblica, fondata nel 1556 e arricchita da fondi privati.
Battaglia di Dresda (26-27 ag. 1813). - Fu combattuta tra Napoleone e gli Alleati della 6a coalizione. Guidati dallo Schwarzenberg, gli Austro-Russo-Prussiani (circa 200.000 uomini) attaccarono il 26 ag. D., difesa da appena 20.000 Francesi del corpo di Saint-Cyr, cui venne rapidamente in aiuto Napoleone. Sospesa al cadere della notte, la lotta fu ripresa il mattino seguente a iniziativa di Napoleone, il quale nel frattempo aveva ricevuto rinforzi: la battaglia fu decisa a favore dei Francesi dalle cariche travolgenti della cavalleria di G. Murat, ma la notizia della sconfitta riportata dal gen. Macdonald il giorno prima ad opera del Blücher costrinse l'imperatore a interrompere l'inseguimento del nemico.
Conferenza di Dresda (1850-51). - In seguito agli accordi di Olmütz tra Austria e Prussia (29 nov. 1850), fu deciso che tutti gli stati della Germania si sarebbero riuniti in conferenza a D. per trattarvi le materie di interesse federale. La conferenza, aperta il 23 dic. 1850, segnò il fallimento della politica dello Schwarzenberg, tendente a far entrare nella Confederazione germanica tutta la monarchia asburgica, e si limitò ad apportare alcune modifiche allo statuto confederale tedesco, in vigore dal 1815.
Pace di Dresda. - Conclusa il 25 dic. 1745 tra il conte Harrach, rappresentante dell'Austria e della Sassonia, e Federico II di Prussia. La Prussia riconobbe come imperatore Francesco di Lorena, e Maria Teresa cedette definitivamente la Slesia alla Prussia, secondo i confini già fissati nella pace di Breslavia del 1742.