(ted. Leipzig) Città della Germania (510.512 ab. nel 2007), in Sassonia. Sorge a 120 m s.l.m. nell’ampia pianura dove confluiscono l’Elster Bianco (Schwarze Elster), la Pleisse e la Parthe, 110 km a S-SO di Berlino. Già piccolo villaggio di pescatori fluviali, il suo primo sviluppo è legato a quello del suo mercato prima e delle fiere poi e, in seguito, delle industrie e delle ferrovie. Deve la sua fortuna alla funzione di nodo delle comunicazioni fra il Baltico e le Alpi, la Renania e la Slesia. Le giovò anche il fatto di trovarsi fra il bassopiano germanico da un lato e le montagne dei Monti Metalliferi e della Selva di Turingia dall’altro, diventando il luogo di scambio dei prodotti di due regioni differenti. Come la maggior parte delle città della Germania orientale, L. ha subito un sensibile decremento demografico dopo la riunificazione del paese. Essa, tuttavia, ha ripreso a svolgere, nella nuova Germania, un rilevante ruolo industriale, commerciale e culturale, condividendo con Dresda, capitale della Sassonia, la funzione di massimo polo del proprio Land e di quelli limitrofi di Turingia e di Sassonia-Anhalt, e rivelando altresì la tendenza a integrarsi in un vasto sistema metropolitano sassone che comprende la stessa Dresda, Chemnitz e la vicinissima Halle. Fin dal 19° sec. L. è un importante centro industriale: il settore principale è quello delle costruzioni meccaniche (macchine utensili, agricole, poligrafiche), cui seguono quelli tessile, dell’abbigliamento, chimico, elettrotecnico, delle pelletterie, del tabacco, del mobile e degli strumenti musicali. Vi si svolge annualmente una fiera campionaria, evoluzione moderna (dal 1850) delle fiere commerciali medievali. Notevole la sua importanza culturale (industria libraria).
Lipsia trasse origine da un primo nucleo slavo, ma su di essa nel 12° sec. finì col predominare l’elemento tedesco. Ottone di Meissen le conferì il primo riconoscimento giuridico (1156-70). Nel 13° sec. L. era uno dei mercati di transito più importanti della Germania centrale, ma diventò effettivo organismo commerciale e finanziario con l’inizio delle fiere. Nel frattempo, si affermò come massimo centro culturale della Sassonia; la sua università fu scelta (1519) per la celebre disputa fra Lutero e Johannes Eck. Nella guerra dei Trent’anni (1618-48) si avvicendarono a L. Svedesi e imperiali. Dopo la pace di Vestfalia, la città diventò centro commerciale internazionale. Nel 1764 fu trasferito a L. il centro del commercio librario tedesco, cui seguì lo sviluppo dell’industria editoriale. Incorporata alla Prussia con il trattato di Vienna (1815), L. subì l’influenza della nuova politica economica, abbandonando quella tradizionale fondata su privilegi e franchigie delle sue fiere; ma sfruttando la vantaggiosa posizione geografica sviluppò il commercio, soprattutto librario. Dopo la Prima guerra mondiale fu sede del supremo tribunale costituzionale della Repubblica di Weimar.
Malgrado le distruzioni subite durante la Seconda guerra mondiale, è riconoscibile la parte più antica (Altstadt), di cui è centro il Markt, a pianta in origine triangolare, in seguito quadrata, con viali alberati sorti sul luogo delle mura (distrutte 1785), con case rinascimentali e barocche e caratteristici sottoportici (Höfe). Intorno al centro si stendono i quartieri moderni. I monumenti sono in gran parte restaurati: S. Nicola (13° sec., rifatta nel 18°); S. Tommaso (13°-15° sec.), dove J.S. Bach fu cantore e direttore del coro; l’antico Municipio (1556, H. Lotter) che ospita il Museo Storico; la Borsa (1678); il castello Gohlis (rococò, 1755); il monumento della battaglia di L. del 1813 (1898-1913). Il Museum der bildenden Künste ha una ricca collezione di quadri e di sculture. Imponente la stazione centrale (1907-15, ricostruita). Numerose le biblioteche, anche specializzate.
Disputa di Lipsia Provocata da una sfida di J. Eck ad A. Carlostadio, si svolse dal 27 giugno al 16 luglio 1519, in due fasi: la prima fu occupata dalla disputa sulla grazia e il libero arbitrio tra Carlostadio ed Eck; la seconda fu tra Lutero ed Eck, sull’ecclesiologia; Lutero, per il quale capo della Chiesa è Gesù Cristo, i vescovi hanno tutti uguale potere, il dogma si prova solo sulla base della Scrittura, fu accusato da Eck di rinnovare l’eresia di Hus, condannata a Costanza. Senza momentanei vincitori né vinti, la disputa segnò l’inizio dichiarato di una scissione che, anche nelle sue conseguenze politiche, si andò facendo da allora in poi sempre più profonda.