Magistrato e politico (Limoges 1668 - Parigi 1751); avvocato generale (1690), poi procuratore generale (1700) al Parlamento di Parigi, tenne con varie interruzioni la carica di cancelliere di Francia (1717-18; 1720-22; 1727-50). Di educazione giansenistica, fu strenuo difensore in parlamento delle libertà gallicane: si dovettero a lui le gravi riserve con cui fu registrata, malgrado il volere di Luigi XIV, la bolla Unigenitus contro i giansenisti; più tardi (1720) mutò atteggiamento, pronunciandosi in favore di una registrazione pura e semplice della bolla. Lavorò con passione alle riforme del diritto civile, e sono rimaste memorande le sue ordinanze sui testamenti, le donazioni e le sostituzioni. I suoi scritti sono raccolti nelle oeuvres complètes (1819); sono stati pubblicati anche alcuni volumi di Lettres (1823, 1887, ecc.).