Scrittore francese (Honfleur 1864 - Parigi1936). Autore prolifico di poesie e romanzi caratterizzati da un'eleganza preziosa, inizialmente influenzato dalla cultura simbolista trovò nelle rievocazioni classiche di gusto parnassiano una fonte d'ispirazione più consona alla sua sensibilità. Fu collaboratore e critico di giornali e periodici, dal Figaro al Mercure de France. Nel 1911 entrò all'Académie française.
Nato in una famiglia aristocratica normanna, iniziò a studiare legge per entrare nella diplomazia ma ben presto si dedicò alla letteratura. La sua prima produzione poetica (Les lendemains, 1885; Apaisement, 1886; Sites, 1887; Épisodes, 1888; Tel qu'en songe, 1892) si svolse sotto l'influenza simbolista di Verlaine e Mallarmé, e in forme largamente convenzionali, ma già percorse da una sensibilità assai sorvegliata; si avvicinò poi allo stile neoclassico di poeti parnassiani come Moréas e Heredia (Aréthuse, 1895), abbandonando gradualmente il verso libero delle prime raccolte in favore dell'alessandrino. Nei volumi successivi (Les jeux rustiques et divins, 1897; Les médailles d'argile, 1900; La cité des eaux, 1902; La sandale ailée, 1906; Le miroir des heures, 1910; Vestigia flammae, 1921; Flamma tenax, 1928) la sua poesia si fa più spoglia e personale, più sincera nell'espressione di una pensosa tristezza. La stessa raffinata eleganza delle poesie si ritrova nei romanzi di R., spesso dedicati a rievocazioni del passato; accanto a La double maîtresse (1900), che dipinge con la nitidezza di una miniatura una Roma settecentesca e galante, sono da ricordare Le bon plaisir (1902), Les rencontres de M. Bréot (1904), La pécheresse (1920). Fra le immagini del passato un posto particolare ha Venezia, cui R. dedicò, oltre a diverse liriche, alcuni libri di prosa (Esquisses vénitiennes, 1906; L'altana ou la vie vénitienne, 1928). Scrisse anche romanzi d'ambientazione moderna: Les amants singuliers (1901); Les vacances d'un jeune homme sage (1903), ritratto dei primi turbamenti adolescenziali; Moi, elle et lui (1935).