Medico francese (Mulhouse 1840 - Parigi 1919). Insegnò clinica medica a Strasburgo e, dal 1870, a Nancy occupandosi di anatomia patologica e compiendo ricerche sulle manifestazioni nervose del tifo, sugli effetti dell'arteriosclerosi, sul respiro di Cheyne-Stokes. Negli studî sull'ipnotismo, dopo aver definito l'ipnosi come "un semplice sonno, prodotto dalla suggestione, con implicazioni terapeutiche", nel 1886 scisse il binomio ipnosi-isteria negando la tesi di Charcot secondo cui l'ipnosi sarebbe stata una condizione patologica riscontrabile solo negli isterici a causa di un trauma pregresso. Le sue concezioni - in particolare la nozione di "ricordo latente" - ebbero grande influenza su S. Freud, che nel 1899 fu suo ospite a Nancy. Sostenne che i fenomeni ipnotici sono provocabili presso la quasi totalità degli individui per mezzo della suggestione (dottrina della cosiddetta "scuola di Nancy") e non sono dovuti allo stato di sonno.