Filosofo (Samoens, Savoia, 1718 - Roma 1802), barnabita. Prof. nei collegi dell'ordine, quindi (1749) all'univ. di Torino. Fu creato cardinale nel 1787 da Pio VI. Seguace della filosofia di Malebranche, la difese contro Locke (L'immatérialité de l'âme démontrée contre Mr. Locke, 1747; Défense du sentiment du Père Malebranche sur la nature et l'origine des idées contre l'examen de Mr. Locke, 1748), svolgendo in particolare, con forte accentuazione platonico-agostiniana, la dottrina malebranchiana dell'origine delle idee come presentate da Dio all'anima umana, incapace di ricevere alcuna impressione esterna dal corpo. L'opera sua più nota è L'anti-Émile ou Réflexions sur la théorie et la pratique de l'éducation, contre les principes de Mr. Rousseau, 1763: contro Rousseau, a fondamento dell'educazione, G. vuole siano poste la natura "politica", "sociale" dell'uomo concreto e un'armonica concezione della natura che rende possibile, tra l'altro, la comunicazione spirituale tra gli individui.