Forma latinizzata del nome del teologo e filologo Jacques de Joigny de Pamèle (Bruges 1536 - Mons 1587). Figlio di Adolphe, signore di Caestre e di Gotthem, fu canonico a Bruges (1561), poi arcidiacono di Fiandra e vicario generale, e, poco prima della morte, vescovo di St. Omer (1586); esercitò un'azione di grande rilievo nella difesa dell'ortodossia cattolica nelle Fiandre. Contro la tolleranza religiosa affermata dalla Pacificazione di Gand (1576), P. ebbe dal clero cattolico l'incarico di redigere un memoriale a favore dell'unità confessionale; ma l'opera uscì postuma nel 1589 (De religionibus diversis non admittendis in uno aliquo unius regni, monarchiae, provinciae, ditionis, reipublicae aut civitatis loco, ad ordines Belgii relatio). Notevolissimo fu l'apporto di P. agli studî patristici per aver curato l'edizione delle opere di Cassiodoro, di Cipriano, di Tertulliano e di Rabano Mauro, e, nella storia della liturgia, per aver curato l'edizione dell'importante Micrologus de ecclesiasticis observationibus (1565).