Nome di alcuni santi. 1. Cipriano di Cartagine (lat. Caecilius Cyprianus qui est Thascius). - Vescovo di Cartagine e padre della Chiesa (Cartagine 205 circa - ivi 258). Retore, convertito circa quarantenne al cristianesimo, fu presto ordinato sacerdote e vescovo (249). Scoppiata (250) la persecuzione di Decio, C. diresse la Chiesa disorientata da un rifugio presso Cartagine. Terminata la furia della persecuzione, di fronte al problema dei lapsi, desiderosi di tornare in seno alla Chiesa, e al rigorismo di Novato e Felicissimo (onde lo scisma, contemporaneo a quello romano di Novaziano), C. mantenne un contegno moderato di fermezza e di comprensione (concilio di Cartagine, 251). Ma nel conseguente problema della validità del battesimo conferito nel frattempo dagli scismatici, C. sostenne la necessità di ripetere il battesimo, contrariamente alla dottrina e alla prassi della Chiesa romana, rappresentata allora dal papa Stefano, secondo cui erano sufficienti la penitenza e l'imposizione delle mani. Durante tale controversia battesimale, C. modificò il suo pensiero ecclesiastico (variamente discusso e interpretato), dapprima favorevole al primato effettivo del vescovo di Roma, poi propenso ad ammettere un primato solamente cronologico e, per così dire, genetico di questo e ad affermare l'autonomia in senso episcopale delle singole comunità. La polemica venne troncata dalla ripresa della persecuzione ordinata da Valeriano. Al martirio di papa Stefano (2 ag. 257) seguì quello di C., il quale, dapprima esiliato (30 ag. 257), fu poi condannato alla pena capitale, che subì a Cartagine (14 sett. 258). Il culto di C. valicò ben presto i confini della Chiesa africana; insieme al culto ebbero una diffusione straordinaria i suoi scritti (13 trattati e 65 lettere) unitamente alle memorie scritte intorno alla sua vita e al suo martirio (Vita scritta dal diacono Ponzio e Atti proconsolari), lasciando il ricordo di uno dei personaggi di maggior rilievo nella storia della Chiesa cristiana antica. Festa, 16 sett. Nella sua attività letteraria, ripudiando almeno nelle intenzioni la letteratura pagana, C. è sotto l'influsso di Tertulliano. Tra i suoi trattati, per lo più parenetici (De oratione dominica, De opere et elemosynis) o apologetici (Ad Demetrianum), sono particolarmente notevoli i Testimonia ad Quirinum, l'opera sua più famosa e importante per la storia del testo latino della Bibbia in Africa. Documenti storici importantissimi sono altresì le sue lettere, soprattutto quelle dirette alla comunità e ai vescovi di Roma. Molto discusse sono le date e le origini di una serie di opere spurie (De Pascha computis, De laude martyrii, Ad Novatianum, De singularitate clericorum, Adversus aleatores, Caena Cypriani, ecc.; alcune in versi: Genesis, De Iona, De Pascha, ecc.), che costituiscono la cosiddetta Appendix Cypriani. 2. Cipriano di Tolone. - Vescovo di Tolone (n. Marsiglia 476 - m. 546). Discepolo di s. Cesario d'Arles, ne scrisse la vita in collaborazione con altri due vescovi, e intervenne a varî concilî come oppositore del semipelagianesimo. Festa, 3 ottobre.