Giurista (Revigny, Lorena, 1230 circa - Firenze 1296); discepolo a Bologna di Iacopo di Balduino; poi (1274) prof. a Tolosa, forse dopo aver insegnato anche a Orléans. Chiamato più tardi a Roma come uditore di Rota (1281), fu eletto da Nicolò IV vescovo di Verdun. È insieme con Pietro da Bellapertica, suo discepolo, il maggiore rappresentante del metodo dialettico applicato allo studio del diritto, che dette in Italia, nel secolo seguente, i frutti più cospicui con l'indirizzo dei Commentatori. Si distinse per originalità di pensiero e capacità di sintesi. Della sua opera ci sono giunti solo frammenti: scrisse repetitiones al Digesto, al Codice, alle Istituzioni, un dizionario legale, una Summa de feudis, varie disputationes.