Personaggio della tragedia Otello (1604) di W. Shakespeare, che deriva dal personaggio dell'Alfiere nella novella di G. Giraldi Cinzio (1504-1573) Il Moro di Venezia: acquistata machiavellicamente la fiducia degli altri, che lo chiamano "onesto Iago", se ne serve per ordire la trama (studiata in ogni particolare e da lui seguita nei suoi sviluppi con ansioso piacere), che porta Otello a persuadersi del tradimento della propria moglie Desdemona e a ucciderla.
Iago è il rappresentante di una umanità in cui la ragione è puro raziocinio al servizio dell'egoismo. La consapevolezza stessa della propria superiorità di freddo ragionatore lo spinge alla rivolta contro coloro che la sorte ha messo più in alto di lui.