Uomo politico rhodesiano (Selukwe, Rhodesia, oggi Zimbabwe, 1919 - Città del Capo 2007). Deputato liberale dal 1948, dopo la nascita della federazione tra Rhodesia e Nyasaland entrò nello United federal party (UFP), per il quale fu eletto deputato (1953); nel 1961 lasciò l'UFP, favorevole a garantire una rappresentanza parlamentare alla popolazione nera, per fondare il Rhodesian front (RF), fautore del mantenimento della segregazione razziale, alla testa del quale si aggiudicò le elezioni del 1962. Dissoltasi la federazione nel 1963, un anno dopo S. divenne primo ministro della Rhodesia e in tale carica, mantenuta sino al 1979, fu responsabile della dichiarazione unilaterale d'indipendenza dalla Gran Bretagna (1965), dell'uscita dal Commonwealth (1966) e della proclamazione della Repubblica di Rhodesia (1970). Dopo aver tenuto testa per alcuni anni con l'aiuto del Sudafrica alla guerriglia promossa da formazioni nazionaliste nere, espressione della maggioranza della popolazione, nel 1978-79 S. dovette sottoscrivere con tali formazioni una serie di accordi che portarono alla nascita dello Zimbabwe. Ministro senza portafoglio nell'esecutivo del vescovo Abel Muzorewa (maggio - dic. 1979), dal 1980 al 1987 S. è stato leader dell'opposizione parlamentare, mantenendo la presidenza del RF (ribattezzato Republican front nel 1981 e Conservative alliance of Zimbabwe nel 1984). Nel 1997 ha pubblicato la sua autobiografia, dal titolo The great betrayal: the memoirs of Ian Douglas Smith.