Architetto greco attivo nel terzo venticinquennio del 5º sec. a. C. Secondo le fonti antiche, lavorò a tre grandi monumenti architettonici di questo periodo: il Partenone, il Telestèrion di Eleusi e il tempio di Apollo Epicurio a Basse. Per il Partenone, mentre Pausania e Strabone lo nominano come il solo architetto, Plutarco lo unisce a Callicrate. Sul Partenone I. scrisse un commentario, come pure Carpione, non sappiamo se insieme o separatamente. Anche per il Telestèrion di Eleusi (che ebbe un nuovo grandioso rifacimento al tempo di Pericle) mentre Strabone e Vitruvio lo attribuiscono al solo I., Plutarco nomina Corebo per le colonne e l'epistilio del piano inferiore, Metagene per il fregio e le colonne del piano superiore, Senocle per il soffitto. Dopo queste opere, I. avrebbe costruito il tempio di Apollo Epicurio a Basse, a lui attribuito da Pausania; qui una delle principali innovazioni è costituita dall'impiego del capitello corinzio nell'interno della cella. Benché i monumenti ricordati siano tutti conservati, non è facile ricostruire appieno la personalità dell'architetto, che ebbe un temperamento capace di armonizzare tradizione e innovazione, esprimendo soluzioni più originali in una concezione preziosistica e ricca degli spazî interni dei templi, in funzione anche delle statue di culto.