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ideologia

Dizionario di Storia (2010)
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ideologia


Termine coniato da A.-L.-C. Destutt de Tracy (Mémoires sur la faculté de penser, 1796-98; Projet d’éléments d’idéologie, 1801) per indicare la scienza che ha per oggetto lo studio delle idee (nel senso generale di fatti di coscienza, comprendenti quindi il pensare, il giudicare, il ricordare, il volere), cioè della loro formazione, rapporti, caratteri, dei segni che le rappresentano e della loro origine (intesa sensisticamente secondo la psicologia di É. Bonnot de Condillac). Il termine si diffuse in Italia soprattutto attraverso la versione italiana del Projet d’éléments (1817), ma già nel 1804 F. Soave scriveva una Memoria sopra il progetto di elementi di ideologia e M. Gioia pubblicava nel 1822 una Ideologia; esso fu usato anche senza l’implicazione sensistica originaria, come «scienza delle idee» (P. Galluppi, A. Rosmini). Tuttavia, il termine assume il suo significato più notevole (e oggi dominante) nel contesto delle indagini filosofiche ed economiche avviate da Marx: egli presenta l’i. come il complesso delle rappresentazioni, delle dottrine filosofiche, etiche, politiche, religiose, espressione (e giustificazione) di un determinato modo del porsi dei rapporti di produzione e quindi imposte dalla classe che questi rapporti rendono dominante. Come tale l’i. diviene elemento essenziale così dello studio sociologico come della polemica politica. Da questo punto di vista è notevole l’approfondimento del concetto di i. in V. Pareto (Sistemi socialisti, 1902; Trattato di sociologia generale, 1916), che distingue scienza da i., l’una legata all’osservazione e al ragionamento, l’altra al sentimento e alla fede (i. è quindi una teoria non scientifica che si valuta per la sua forza di persuasione e per la sua utilità sociale), e in K. Mannheim (Ideologia e utopia, 1929), il quale distingue l’i. particolare (come contraffazione di una situazione reale fatta per impedire la sua conoscenza) e l’i. totale come «visione del mondo» con cui certi gruppi, anche per fattori inconsci, nascondono lo stato reale della società a sé e agli altri svolgendo così una funzione conservatrice; ancora, l’i. si concreta in idee trascendenti rispetto alla situazione data senza possibilità di una loro realizzazione (questo distinguerebbe l’i. dall’utopia che giungerebbe invece alla propria realizzazione); per Mannheim l’i., nel suo senso più generale, è oggetto proprio della sociologia (e in particolare della sociologia della conoscenza). Quanto più il termine i. viene accolto nello studio sociologico, tanto più esso assume un carattere neutro e classificatorio (J. Meynaud definisce per es. l’i. come «l’organizzazione concettuale di un certo numero di fini collettivi riconosciuti come desiderabili») indicando un sistema di dottrine (o credenze) capaci di determinare la condotta di gruppi o classi sociali. Permane, ma sempre con valore marginale, il significato spregiativo di i. come un complesso di idee astratte, inutili o mistificatorie: per es. K. Jaspers (Die geistige Situation der Zeit, 1953) definisce l’i. come «autoinganno a scopo di giustificazione, di occultamento, di evasione»; questo significato è presente nella polemica politica.

Vedi anche
Karl Marx Filosofo ed economista tedesco (Treviri 5 maggio 1818 - Londra 14 marzo 1883). Proveniente da una famiglia borghese di origine ebraica, studiò a Bonn e poi a Berlino, dove entrò in contatto con la sinistra hegeliana e con gli ambienti del radicalismo tedesco. Laureatosi nel 1841 con la dissertazione ... politica Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell’opera di Aristotele Politica ha anche a lungo indicato l’insieme delle dottrine e dei saperi che hanno ... sociologia Scienza che ha per oggetto i fenomeni sociali indagati nelle loro cause, manifestazioni ed effetti, nei loro rapporti reciproci e in riferimento ad altri avvenimenti. 1. Nascita e primi sviluppi La nascita della sociologia come scienza autonoma è una vicenda concettuale che corrisponde ad alcune componenti ... Destutt de Tracy, Antoine-Louis-Claude, conte Destutt de Tracy ‹destü´t dë trasì›, Antoine-Louis-Claude, conte. - Filosofo francese (Parigi 1754 - ivi 1836). Di formazione illuministica, fu  assertore di una nuova scienza, l'ideologia, "analisi delle sensazioni e delle idee", intese come fatti psichici in generale. Vita. Deputato agli Stati generali, ...
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    Il termine fa la sua comparsa nella Francia di fine Settecento, quando Destutt de Tracy (➔) – nel Mémoire sur la faculté de penser (1796) e poi nel Projet d’éléments d’idéologie (1801) – se ne serve per indicare una nuova scienza avente per oggetto lo studio della formazione e dei caratteri delle idee. ...
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    Stefano De Luca Idee e valori finalizzati all'azione sociale e politica Nato sul finire del Settecento per indicare una nuova scienza, il termine ideologia deve la sua fortuna a Karl Marx, che le attribuì il significato negativo di rappresentazione falsa e distorta della realtà. Nel Novecento ha assunto ...
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Vocabolario
ideologìa
ideologia ideologìa s. f. [dal fr. idéologie, comp. di idéo- «ideo-» e -logie «-logia»]. – 1. In filosofia, termine coniato dal filosofo fr. A.-L.-C. Destutt de Tracy (1754-1836) per indicare la scienza del pensiero in una prospettiva antimetafisica,...
ideològico
ideologico ideològico agg. [der. di ideologia] (pl. m. -ci). – 1. Che concerne l’ideologia o un’ideologia (soprattutto nel sign. corrente di questo termine): contrasti i.; i presupposti i. di un movimento sociale; il contenuto i. di una...
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